Oltre al sequestro dei beni per coloro che non si sono sottoposti al processo breve, è allo studio del governo l’istituzione di una pena alternativa alla detenzione per i futuri condannati del processo Banca Etruria.
Si pensa infatti di impiegare gli ex amministratori dell’istituto aretino nello smontaggio della carcassa dello yacht fermo a Civitavecchia.
Siccome nessuno vuole accollarsi il costo dell’operazione, che non è secondario, l’idea è quella di dotare i furbetti del consiglino di adeguata attrezzatura e utilizzarli per lo smontaggio e il riciclaggio (attraverso ingestione forzata?) delle molte tonnellate di acciaio inutilmente lavorato e assemblato.
Tutto comincerà con la dotazione di caschi, tute, guanti e e scarpe antinfortunistiche…