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domenica, Aprile 14, 2024
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Anche ad Arezzo ci siamo rotto i polmoni

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 C’è stato un fine settimana in controtendenza ad Arezzo.
Per un momento non si è parlato di spaccio, di extracomunitari, di quartieri a rischio, di persone scomparse, di arresti sulla via dell’oro.

Anche ad Arezzo ci siamo rotto i polmoni-2Hanno cominciato ragazzi giovanissimi, che in armonia con altre città in tutto il mondo, hanno manifestato per un futuro migliore, per un’aria pulita, per un pianeta più vivibile.
Lo hanno fatto con allegria, in modo ingenuo eppure così importante per ridare un piccolo senso di futuro ad una realtà che vive nell’immediato, senza memoria e senza prospettive. Si, forse i media hanno esagerato a proporre subito il Nobel per la piccola Greta, la ragazzina autistica, che è stata un po’ come una scintilla che ha acceso questo emozionante fuoco mondiale.20190315_181835

Eppure queste manifestazioni hanno colpito nel segno se vecchi bavosi, arroganti e frustrati, che hanno da tempo ucciso la fantasia, hanno bollato subito Greta come un burattino manovrato dai “poteri forti”, una ragazzina inquietante (detto da una come Rita Pavone, la regina del botox) o “se non avesse la sindrome di Asperger, l’avrei investita  con la macchina” dice la (giornalista?) Maria Giovanna Maglie ad “Un giorno da pecora”.
Da noi, più pacatamente (?) c’è il solito Bianconi, ex parlamentare, che tra un insulto e l’altro al Papa ed ai suoi ex camerati forzisti dice semplicemente: “Greta mi resta sui coglioni”.

Anche ad Arezzo ci siamo rotto i polmoni3Ci crediamo, perché qualsiasi segno di novità, ricorda a questi vecchi babbioni il loro fallimento, che ha portato questo mondo ad un odio esagerato, una incultura pazzesca per rendere la gente prigioniera e incapace di formulare pensieri.
I ragazzi di Arezzo, per non dare adito ad ironie, hanno manifestato nel pomeriggio, non saltando la scuola e lo hanno ribadito con orgoglio.

La mia generazione ha perso, cantava Gaber, e vorrebbe far perdere anche le generazioni future.Anche ad Arezzo ci siamo rotto i polmoni4

Alla sera, poi, all’Eden, per Passioni festival, veniva proiettato il film “C’è tempo” di Walter Veltroni.

Un film, anch’esso in controtendenza, allegro, solare, forse anche banale ma che ci rinfranca l’animo, sempre considerando questo tempo brutale che vorrebbe vederci perennemente incazzati.

Nell’uscire ho sentito dire: mi è piaciuto ma se lo sapesse mio marito che sono venuta a vedere Veltroni, mi infamerebbe.

Proprio così, oramai molte persone vivono in un piccolo guscio fatto di pregiudizi preconfezionati, blindati ad ogni forma di curiosità e dialogo.

E per non farci mancare niente, noi che curiosi siamo di mestiere, siamo andati anche a sentire Laura Falcinelli che cantava a Sant’Agostino, perché in questa città si deve rompere il muro dell’apatia, della noia, del tanto non c’è mai niente.

Perché:

C’è un tempo bellissimo, tutto sudato

Una stagione ribelle

L’istante in cui scocca l’unica freccia

Che arriva alla volta celeste

E trafigge le stelle

È un giorno che tutta la gente

Si tende la mano

2 Commenti

  1. Io fossi in voi aprirei un pochettino gli occhi e vedrei bene quanto sono politicizzate queste manifestazioni… Non sono né il diavolo né l’avvocato di quest’ultimo, ma invito chi voglia ad aprire gli occhi. E non demonizzare tutti colori i quali non sono veltroniani o di sinistra, accusandoli di essere tutti inquinatori. Io sono di destra ma alle manifestazioni in difesa dell’ambiente non sono potuta andare perché era TUTTA TUTTA POLITICA, aprite gli occhi!

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Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.

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