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venerdì, Aprile 12, 2024
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Un mistero extra long e large tra la prefetta d’Arezzo e ilsindaco

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Lo sanno la Prefetta d’Arezzo e il sindaco – solo loro due –  cos’è tanto lungo da obbligare la dottoressa Clara Vaccaro a sbracciarsi con tutta l’estensione degli arti superiori e dei palmi delle sue mani.
E tanto smisurato da sollecitare l’ingegner Alessandro Ghinelli a farsi una crassa risata.
Dinanzi a cotanto ordine di grandezza.

Possiamo, però, dire che questa immagine, per certi versi suggestiva, in cui sono ritratti la massima rappresentante dello Stato in terra aretina e il principale inquilino del Palazzo Comunale, è di questa mattina, nell’ambito della festa della Benemerita, a cui hanno partecipato le autorità al gran completo.

L’immagine è particolarmente suggestiva. Bisogna ammetterlo.

Per cui, non ce ne vogliano Prefetta e capo dell’amministrazione cittadina se ci soffermiamo sopra.

Senza alcun dubbio, carpisce l’attenzione questa fotografia, in quanto evoca chissà che cosa e chissà che può raggiungere una dimensione tanto eccezionale da sprigionare tanta ilarità.
Come l’estensione in lunghezza (forse anche un po’ in larghezza) di quel qualcosa che sanno cosa effettivamente sia esclusivamente la Vaccaro e il Ghinelli.

Noi, essendone completamente all’oscuro, possiamo andare per ipotesi. E, andando per ipotesi, scartiamo immediatamente una teoria.

La spiegazione più semplice:

il misterioso qualcosa extra long (ma forse anche extra large) potrebbe essere uno straordinario   esemplare di specie ittica.
Un pesce di inusitata dimensione.

La eliminiamo in quanto sappiamo che la ex sub commissaria di Roma Capitale, attualmente vertice del Palazzo del Governo a Poggio del Sole, è grande appassionata di jogging e non di uno sport in cui c’è da stare fermi ed immobili.
Aspettando che la preda abbocchi ad un amo.
Com’è la pesca.

Eppoi, questa ipotesi fa acqua da tutte le parti anche per un’altra ragione:

il Ghinelli non ci sembra tipo da schiantasse dal ridere qualora gli venga riferito – e anche se glielo riferisse la Prefetta in persona – il bel risultato di una buona pescata.
Proprio lui, che per ora non ha pescato un bel niente, semmai si sarebbe oscurato in volto.
Mica ci avrebbe riso sopra.

Quindi, il mistero è destinato a durare:

cosa può essere questo misterioso qualcosa, di taglia XXXX Small, in cui il sindaco d’Arezzo si immedesima come se anche lui abbia qualche genere di confidenza con un qualcosa di cotanta misura.

Ci perdoni l’impertinenza la dottoressa Vaccaro ma – intendiamoci – è lungi da noi alludere a chissà che cosa.

Non vogliamo insinuare niente o chissà che, ipotizzando che anche il Ghinelli abbia occasione di tenere tra le mani questo misterioso qualcosa di brutali dimensioni.

Molto sobriamente suggeriamo che possa trattarsi ad esempio di uno sfilatino.
Sì, ipotizziamo che possa essere uno dei panini che il Ghinelli mangia al bar del Comune in cui va a ristorare le erculee fatiche di governare la nostra città.
Uno sfilatino farcito di mostruosa dimensione.

Ecco, probabilmente – ma siamo nel campo delle ipotesi, ovviamente – una spiegazione potrebbe essere questa:

la Prefetta d’Arezzo dice al sindaco d’Arezzo:

sappi che a Roma, nei Palazzi del Potere, farciscono sfilatini di una tale dimensione imparagonabile a quelli del Comune!

E per fargli ben comprendere quanto sia extra long , si sia sbracciata in maniera smisurata.

E, il Ghinelli, ghiotto di sfilatini e di Roma com’è, giù a ridere come una pasqua!

Infine, un’altra ipotesi converge sulla teoria che un qualcosa di tale smisurata lunghezza giunga da altri Paesi.
Ma non crediamo opportuno approfondirla.

Noi crediamo nello sfilatino.

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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