La Valdichiana ha fatto da cornice, ancora una volta, a un viaggio nel tempo a pedali: oltre 200 appassionati di ciclismo d’epoca hanno partecipato all’undicesima edizione de La Chianina Ciclostorica, manifestazione che ha trasformato Marciano della Chiana in un palcoscenico di sport, storia e convivialità.
Con bici vintage, maglie di lana e grande entusiasmo, i ciclisti hanno percorso le strade bianche tra Monte San Savino, Lucignano e Castiglion Fiorentino, con una tappa speciale alla Fattoria di Brolio per gustare i sapori autentici del territorio. La ciclostorica ha offerto molto più di una semplice pedalata: è stata un’esperienza lenta e sostenibile per riscoprire la bellezza della vallata, promuovendo uno stile di vita sano e una profonda connessione con il paesaggio.
Ma La Chianina è anche festa. Il weekend è stato animato da eventi diffusi: stand gastronomici, mercatini vintage, reading teatrali, mostre, musica in piazza e itinerari culturali in collaborazione con l’associazione Scannagallo. Tra i momenti più sentiti, La Chianina dei Bambini, con laboratori, pedalata e merenda, per trasmettere ai più piccoli il valore della bicicletta come strumento di socialità e scoperta.
Spazio anche alla creatività con la nona edizione di Chianina Comics, concorso nazionale di grafica umoristica dedicato quest’anno al tema “La donna e la bicicletta”, che ha visto la vittoria di Luca Ricciarelli di Firenze. Emozione, infine, per la consegna del Premio “Alberto Roggi – Il Bolide di Vitiano” a Rinaldo Nocentini, ex professionista con una carriera di rilievo internazionale e protagonista al Tour de France 2009.
«Questa manifestazione – ha dichiarato il sindaco Maria De Palma – è molto più di un evento sportivo: è un racconto collettivo di identità, comunità e valorizzazione del territorio. La Chianina è diventata un vero motore di promozione turistica e culturale. Continueremo a investire su iniziative che rafforzino il senso di appartenenza e costruiscano una visione condivisa per il futuro dei nostri borghi».
L’estate marcianese è solo all’inizio, ma il messaggio è chiaro: da qui può partire un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla qualità della vita, sulla partecipazione e sull’amore per il proprio territorio.