Diciamo la verità, Arezzo sembra un po’ distratta in questa campagna elettorale. Del resto non ci sono motivi che appassionano ma solo una scrematura di candidature di personaggi “sempre gli stessi” come dicono al centro sociale Tortaia.
E poi Arezzo non è che eccella nelle proposte di candidati visto che spesso quelli in pole position vengono da altre città.
Certo, per il centro sinistra c’è Vincenzo Ceccarelli, in politica dall’asilo, ma anche lo stesso centro destra ha dovuto confermare Tiziana Nisini, già assessora al comune, ma di San Gimignano, dando uno schiaffo a Macrì, per la verità troppo ingombrante per le sue vicissitudini Coingas.
Curiosità aveva suscitato la candidatura del sindaco in pectore Lucia Tanti che rischiava di presentarsi all’uninominale e finita poi terza nel listino proporzionale di “Noi Moderati”.
( Ma siamo sicuri che sia moderata?)
A fare tenerezza invece è Maria Elena Boschi, nelle scorse elezioni sballottata in Trentino ed ora in Calabria.
L’importante è che sia lontana da Arezzo.
Insomma SÉMO PÉ’ LE BÙCHE, come dicono al bar, e non solo metaforicamente visto la situazione delle strade in città.
Sembra, invece, suscitare molto più interesse, l’arrivo imminente del nuovo vescovo.In pole position c’è Gabriele Bandini, 55 anni, laureato in architettura, bella presenza, sorriso accattivante e viene da San Giovanni Valdarno.
Fonti autorevoli vaticane ci hanno detto che ancora non è deciso niente ma sembra che molte donne aretine stiano preparando una petizione per accelerare la sua nomina, con buona pace del vescovo Fontana che in questa crisi idraulica non fa sgorgare nessuna simpatia.