Il vicesindaco Lucia Tanti e l’assessore al personale Giovanna Carlettini propongono il vaccino ai dipendenti comunali
“In Italia, come noto, secondo una scala di priorità assunta come linea guida dagli stessi paesi europei, il vaccino inizialmente è stato somministrato a particolari categorie. Una volta terminata questa fase, giustamente riservata a specifici segmenti della popolazione che per professione o caratteristiche socio-anagrafiche sono state considerate ‘a rischio’, si sta cominciando a pianificare una campagna a larga diffusione.
Crediamo che sia necessario inserire anche i dipendenti comunali in questa seconda fase, segnata da un’importante recrudescenza del virus.
Un vaccino in tempi rapidi sarebbe a tutela non solo del corretto svolgimento in presenza dei servizi erogati ma anche degli stessi utenti che si rivolgono agli uffici”.
Capogruppo consiliare Marco Donati: (ScelgoArezzo) “Alla città serve programmazione e una guida presente e attenta”
Sono molto preoccupato per la città e per più motivi: l’aumento dei contagi e tutte le conseguenze che porta con sé, sanitarie, sociali, economiche.
Ma sono anche preoccupato dalla difficoltà di questa amministrazione comunale, che non riesce a rappresentare un punto di riferimento e di sostegno per la comunità.Continua a leggere
È stata fatta una scelta delicata in merito alla chiusura delle scuole aretine, che sembra preconizzare la zona rossa.
Questa decisione, che immagino non sia stata presa a cuor leggero, lascia le famiglie sole ad affrontare i tempi di conciliazione vita-lavoro ed è sganciata da qualsiasi altra misura di contenimento della diffusione del virus.
Se a questo aggiungiamo le dichiarazioni del Provveditore agli studi Roberto Curtolo appare abbastanza evidente che sia maturata senza un’opportuna concertazione con il mondo della scuola.
A dimostrazione di una mancanza di programmazione difficilmente giustificabile a un anno dall’inizio della pandemia.
Suggerisco altresì di evitare, dopo quello già aperto in passato con le autorità sanitarie, un conflitto con le istituzioni scolastiche che sarebbe inutile e dannoso.
In molti mi chiedono se il sindaco sia o meno ad Arezzo: francamente non credo sia questo il problema.
Quello che è certo è che alla città serve una guida presente, attenta e che si faccia carico di coordinare coloro che possono dare un contributo, al fine di trovare soluzioni.
Gruppo consiliare Arezzo 2020: chi lotta sul campo e chi si collega sul web da chissà dove: chi dovrebbe chiudere è solo la giunta Ghinelli”
La terza grande figuraccia in 6 mesi. Se non è un record poco ci manca.
La giunta Ghinelli ne sta inanellando a ripetizione, obnubilata dalla pretesa di trasformarsi nel ministero della salute.Continua a leggere
Vogliamo parlare dell’ospedale da campo, idea rispetto alla quale poco ci manca che ci ridono dietro?
Oppure dei test sierologici anti-Covid che non hanno dato, per espressa ammissione della stessa amministrazione, ‘i risultati sperati’?
Sarebbe opportuno ascoltare e sfruttare le competenze di chi da più fronti lotta veramente ‘sul campo’ e non si limita ad apparire sul web peraltro da chissà quali latitudini: abbiamo un’ottima azienda sanitaria, facciamola lavorare e decidere sulle materie che le competono.
Il Comune eviterebbe peraltro così lo spreco di denaro pubblico.
Il contraddittorio che manca in questa città ormai da più di sei anni sta portando verso decisioni incomprensibili sia nella forma che nella sostanza: considerazione che introduce il tema della scuola.
Nella forma lo ha spiegato il provveditore.
Nella sostanza la decisione è l’esempio perfetto di chi procede sgomitando, uomo solo al comando (o donna, pensando al sociale) senza alcuna competenza né l’umiltà per acquisirla, all’inseguimento di un ruolo, quello di Salvatore della patria, che meriterebbe ben altre iniziative.
Alla prossima puntata.
Conferenza Donne Democratiche, Giulia Travi-Alessandra Nocciolini-Donella Mattesini: Il Comune di Arezzo chiude le scuole e lascia sole le famiglie
Ancora una volta l’Amministrazione Comunale ha dimostrato incapacità di programmazione e disinteresse per le famiglie.
In questo caso famiglie con figli in quell’età in cui non possono essere lasciati a casa da soliContinua a leggere
Disattenzione che si è già manifestata in estate con i campi estivi, aperti in ritardo e con la difficoltà per le attività di pre e post scuola.
Si risponderà che nidi e scuole materne sono stati lasciati aperti.
Ma si dovrebbe anche sapere che i bambini che frequentano le scuole elementari non possono essere lasciati a casa da soli, cosa che vale anche per chi frequenta le scuole medie inferiori, tenuto conto che la preadolescenza è una età molto difficile, una età in cui ragazze e ragazzi necessitano di una adeguata attenzione e non certo lasciati per intere giornate soli a casa.
Non tutte le famiglie dispongono di risorse per potersi pagare babysitter o di avere una rete parentale a cui affidare la cura dei propri figli in situazioni come questa delle chiusura della scuola.
L’amministrazione comunale dovrebbe anche sapere che nessuno è in grado di assentarsi dal lavoro per un numero così elevato di giorni.
Ed allora chi si prende cura di questi minori?
E non si dica che i bambini possono stare da soli, cosa che vale anche per chi frequenta le scuole medie inferiori.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale e specificatamente alla Vice Sindaca Tanti con delega alle politiche sociali ed educative ed alla famiglia, quali sostegni abbia previsto di attivare nel caso di chiusura delle scuole, per le famiglie con figli che non possono essere lasciati soli a casa.
Viene da pensare che non ne abbia previsti, altrimenti avrebbe già annunciato insieme alla chiusura anche tali opportunità per le famiglie.
Nel caso non fossero già previsti ed attivabili progetti e relative risorse per sostenere adeguatamente le famiglie che si trovano nella impossibilità di lasciare i figli a casa, si chiede di destinare con urgenza risorse da destinare a tale scopo.
Così come si sono fatti prelevamenti dal fondo di riserva per ingenti risorse da destinare alla Fondazione Cultura, si trovino risorse per il sostegno alle famiglie, poiché di certo le famiglie non valgono meno della Fondazione cultura.
In ultimo una domanda all’Amministrazione comunale e cioè su quali dati epidemiologici abbia preso la decisione di chiusura delle scuole e se tale scelta sia stata condivisa con la ASL.
Vicesindaco LuciaTanti su chiusura scuole: “Ordinanza inviata prima al provveditorato e solo dopo alle scuole
Unico obiettivo ora è evitare di diventare zona rossa come la vicina Siena”.
“Per le famiglie?
Siamo tra i pochi in Italia che hanno la formula del ‘bonus conciliazione’.
E non da ieri”Continua a leggere
“Sabato mattina l’ordinanza è stata inviata prima al provveditorato per un confronto che c’è stato e solo dopo i contatti con il provveditorato l’ordinanza è stata inviata alle scuole.
A me spiace tuttavia che non si colga la sostanza della questione, cioè che Arezzo in questo momento sta su un delicato crinale: o blocchiamo la galoppata del virus adesso o rischiamo di precipitare in zona rossa velocemente.
Con l’84% di casi in più in una settimana Arezzo è la terza realtà in Italia per recrudescenza del virus; da noi sono state riscontrate in ambito scolastico entrambe le varianti e oltre l’1% degli aretini -quasi 1300- sono stati quarantenati negli ultimi 14 giorni a causa dei soli positivi generati dal mondo della scuola.
Del resto basta leggere le notizie di oggi per rendersi conto che il tema della chiusura delle scuole nelle zone critiche è ormai già un fatto.
Non è che ci siano molte cose da dirsi: ad Arezzo negli ultimi giorni registriamo dai 40 ai 50 casi in più; o ci si affida al fato o si tenta adesso e con forza di evitare di diventare zona rossa come Siena.
Resta il dispiacere per i ragazzi, sempre più disorientati, e questo è il solo vero rammarico che ci fa male, ma non è mettendo la testa sotto la sabbia o aspettando che qualcuno prenda decisioni per noi così da poter giocare allo scaricabarile, che fermeremo un contagio che si sta riacutizzando e che si è concentrato nella fascia di età sei-diciotto.
Tutte le opinioni sono legittime e hanno molte ragioni, ma la linea di questa amministrazione è sempre stata quella di prevenire e agire rapidamente prima che le situazioni possano degenerare.
Ci sono momenti in cui servono decisioni drastiche per fermare un trend: i numeri ci dicono che Arezzo è in un momento in cui l’attenzione deve essere massima. L
a responsabilità della salute degli aretini è in capo alla amministrazione comunale, e così come molti altri sindaci alla luce di una tendenza oggettivamente critica abbiamo ritenuto che fosse il tempo di prendere decisioni utili ad evitare la zona rossa.
Del resto fummo i primi in Italia a chiedere la chiusura delle scuole un anno fa mentre altri prendevano gli aperitivi dimostrativi.
Passammo, il Sindaco ed io, per esagerati poi però si è visto un anno fa come è andata a finire”.
Arezzo, De Robertis (PD): “Sul trasporto ferroviario Regione più forte sui contratti di servizio”
“Presto una seduta della mia commissione sul contratto di servizio che lega la Regione a Trenitalia”
“Benché la pandemia sia alla base di molte delle modifiche al quadro dei servizi ferroviari che interessano la nostra Toscana, è indubbio che il rapporto fra Regione e Trenitalia debba essere rivisto, con un rafforzamento del ruolo della prima nei confronti della seconda”.Continua a leggere
Sul tema della riduzione di alcuni servizi ferroviari anche nel nostro territorio, sia legati all’alta velocità che al trasporto locale, interviene la presidente della Commissione del Consiglio regionale competente per le questioni di mobilità, Lucia De Robertis.
“Dalla riforma Burlando in poi – ricorda De Robertis – il trasferimento della competenza della contrattualizzazione del trasporto ferroviario locale è passata dallo Stato alle Regioni. Contratti che vengono impostati e gestiti nel rapporto fra Trenitalia e Giunte regionali.
Qui in Toscana abbiamo, negli anni, chiesto, giustamente, molto in investimenti sull’intermodalità, come i servizi treno-bicicletta, e, soprattutto, in rinnovo del materiale rotabile, anche se siamo indietro rispetto all’Emilia Romagna, come ci ha ricordato il recente rapporto Legambiente.
È arrivato il momento di rafforzare la nostra capacità di interagire meglio su corse e collegamenti”.
“Proprio per questo – conclude De Robertis – viste anche le varie interrogazioni che dal nostro territorio si annunciano sul tema, convocherò una seduta dedicata della mia commissione ad una dettagliata analisi del contratto di servizio vigente e agli spazi di manovra che questo ci consente per andare incontro alle richieste dei territori, in un tempo non facile come questo del Covid”.
Gruppo consiliare Pd: “Ghinelli chiude ma non offre aiuto alle famiglie: come sempre”
15 giorni di chiusura delle scuole.
Tutte con l’eccezione dei servizi per l’infanzia.
Il Sindaco Ghinelli conferma la sua lontananza dai problemi delle famiglie.
Non spetta ad un gruppo consiliare stabilire la gravità della situazione sanitaria di un Comune: è compito del Sindaco.Continua a leggere
Ci auguriamo che la scelta sia stata presa sulla base delle valutazioni dell’andamento del contagio da parte della Asl ma indipendentemente da queste rimangono alcune domande.
La prima: siamo certo che l’aumento dei contagio tra i giovani si determini a scuola?
La seconda: quale utilità può avere l’allontanamento dalle aule nelle ore della mattina quando, da lunedì, i ragazzi e i giovani potranno vedersi ad ogni ora del giorno in ogni altro luogo purché non sia la scuola?
La terza: perché il Comune di Arezzo non esercita il suo ruolo nel controllare il centro della città dove il distanziamento sociale è pratica inusitata?
Da domande alle quale il Sindaco probabilmente non risponderà, ad alcune certezze. Nulla è stato pensato per aiutare le famiglie.
Dal venerdì al lunedì è difficile che una famiglia possa improvvisare una soluzione. Dando per scontato che gli studenti delle superiori possano stare da soli, non altrettanto si può dire per tutti gli alunni delle primarie, soprattutto i più piccoli.
Come faranno le famiglie nelle quali i genitori lavorano e che non possono contare sui nonni?
O su un reddito sufficiente a pagare una baby sitter?
Qualcuno dirà: la salute ha la meglio su tutto.
Vero.
Ma anche la programmazione potrebbe avere la meglio sull’improvvisazione.
Sono settimane che la situazione dei contagi sta peggiorando.
Alcuni studi di ricerca indicano Arezzo come la terza città italiana.
Perché l’Amministrazione comunale non ha predisposto in tempo misure di sostegno alle famiglie che da lunedì e per 15 giorni non saranno in grado di affrontare i problemi derivanti dalla chiusura delle scuole?
E’ ormai chiaro che dovremo convivere a lungo con la pandemia.
Ed è prevedibile che la chiusura delle scuole potrebbe diventare un evento ripetibile. Perché allora non studiare misure stabili e immediatamente attivabili?
Se il tempo utilizzare per progettare le Fondazioni fosse stato utilizzato dal Comune per dare sostegno alle famiglie, lunedì non avremmo una situazione di emergenza per molte famiglie aretine.