È stato presentato ieri il 27esimo report annuale dell’Ecosistema urbano per il 2020, elaborato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia ed Il Sole 24 Ore, che fotografa lo stato di salute ed il cambiamento green dei capoluoghi di provincia italiani sulla base dei dati raccolti – in buona parte riferiti al 2019 e quindi in un contesto pre-pandemia – attraverso gli indicatori delle performance ambientali quali smog, trasporti, rifiuti, rete idrica, pianificazione urbana, mobilità e energia.
Proseguendo nel trend discendente, che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni (49esima nel 2019, 46 nel 2018, 48 nel 2017), Arezzo perde 5 posizioni e si colloca al 54esimo posto della classifica generale e quinto capoluogo in Toscana, preceduto, nell’ordine, da Lucca (11esima), Firenze (24), Livorno (45), Siena (48) e seguita da Pisa (55), Prato (68), Grosseto (82), Pistoia (83) e Massa (92).
Prendendo in esame i diciotto singoli indicatori, si ha la conferma che la nostra Città, pur scendendo di un posto rispetto al 2019, è in ottima posizione, quinta in Italia per numero di alberi (40) ogni cento abitanti ; va bene anche per quanto riguarda i consumi idrici domestici (11esima), il solare termico e fotovoltaico e la dispersione rete idrica (18esima) e va discretamente anche per Pm10 (29esima), per verde urbano (36esima) e per Ozono (40esima).
Le cose, invece, vanno molto male nella produzione dei rifiuti (89esimi), nella capacità di depurazione (88esimi), nell’uso efficiente del suolo (83esimi), nella raccolta differenziata (79esimi) e nel tasso di motorizzazione (74esimo posto).
Infine, non brilliamo certamente per il numero di isole pedonali (62esimo posto), delle piste ciclabili (46esimi) e siamo un po’ indietro nella mobilità (55esimi, sia per numero di incidenti stradali che di passeggeri del trasporto pubblico e 69esimi per offerta di trasporto pubblico.
Visti questi – non certo esaltanti – risultati dei trascorsi 5 anni dell’Amministrazione Ghinelli in un settore delicato e strategico come quello ecologicoambientale e valutate oggettivamente le capacità del riconfermato Sindaco e della sua nuova-vecchia Giunta di affrontare i problemi vecchi-nuovi, che si prospettano a causa della pandemia, gli aretini faranno bene a pensare di saltare di 5 anni in avanti per non rimanerci troppo male.
Gli alberi e il verde non sono certo merito di questa triste giunta , anzi spesso hanno tagliato o tentato di tagliare piante secolari. Sul verde l’unico merito che hanno è averlo ignorato e trascurato. Non è una novità che la destra preferisce cemento ad un prato.