Ci giunge notizia che alcuni locali aretini abbiano dovuto sospendere gli aperitivi, perché, a fronte della richiesta di mantenere le misure di sicurezza, adottate dallo staff e dai titolari, venivano disattese da tantissimi dei clienti, che non volevano né indossare le mascherine, né stare a distanza di legge l’uno dall’altro.
Di fronte al folle menefreghismo della clientela, hanno preferito eliminare la serata apericena, per evitare gravi comportamenti delle persone.
Per accertare che tutto corrispondesse a verità, ci siamo recati in discoteche e locali e per verificare cosa succede all’interno, risultato: parvenza del rispetto delle regole,in realtà TUTTI ballano senza mascherina ed appiccicati; che siano tutti congiunti ?
E’ una questione politica? Economica ? Cosa sta succedendo alla gente ?
Nessun controllo, nessun senso civico, una folle incoscienza collettiva, dei giovani e non solo loro.
In alcune serate, c’è la presenza attiva dalla Croce Rossa, dove fuori dal locale ti misurano la temperatura, danno utili consigli e allertano sui rischi del Covid.
Ma dentro, locali strapieni con oltre 1000 persone tutte attaccate, e qualcuno se ne vanta sui social.
Con foto e video in cui si vede benissimo che delle raccomandazioni se ne fottono alla grande.
In certi scatti si vedono solo quattro o cinque persone con la mascherina, in posa, in prima fila; dietro, ammassati a decine se non centinaia, niente.
Non si vede o non si vuole vedere ?
A chi fa comodo chiudere uno, due, cento occhi ?
Abbiamo visto anche operatori sanitari fare il trenino… ma non era una tradizione a Capodanno?
Mentre c’è chi si arrangia; in un locale vengono distribuite le bevande dalla finestra, c’è chi soffre e deve tenere aperto per sfornare meno di 20 pizze, con sette dipendenti a carico.
Intanto nel centro storico, grazie alle disposizioni sul suolo pubblico, la maggior parte degli avventori si concentrano in Piazza Grande, non spalmandosi più nella miriade di locali della parte bassa, uccidendo di fatto l’economia già in crisi di quella parte di città.
Questa folle, incivile, maleducata, strafottente parte di aretini, magari asintomatica, rischia di ricontaminare e vanificare tutto lo sforzo di contenimento del virus, in nome di quale principio?
Bere, drogarsi, sballarsi, divertirsi fottendosene del fatto che potrebbero essere i prossimi contagiati, o peggio untori ?
Urge che la situazionetorni a livelli accettabili e civili, che non si sacrifichi, in nome del denaro e dell’incasso, la salute di TUTTI gli aretini.
Devo fare la fila, indossare la mascherina e mantenere le distanze quando vado a comprare il pane o il giornale, mi devo registrare per assistere un parente ricoverato, devo misurare la temperatura per andare al lavoro e via dicendo; non capisco perchè l’aperitivo e la movida siano invece considerati immuni dal covid e dai controlli.
Non capisco nemmeno il sindaco che era stato così ligio e severo durante il lockdown, che anche lui consideri certe categorie immuni?
E non capisco, anzi mi chiedo se sia regolare che alcune zone siano privilegiate o più agevolate di altre.
Veramente nel centro storico c’è gente ovunque vai, anche in zone prima non frequentate. Dai bastioni, a piazza della Badia, i vicoli del corso e le classiche piazza San Francesco e Sant’ Agostino: le persone sono ovunque, magari diversificate a seconda dell’età e delle preferenze di “stile” e “giri” di frequentazione.
Purtroppo non vengono tenute ne’ distanze ne’ mascherine, ma sostenere che tutti si riversino in Piazza Grande lasciando il resto vuoto è una falsità bella e buona.
Come la solita, eccessiva polemica totalmente fine a se stessa che perde ogni intenzione di costruttività (se mai l’avesse avuta) unita alla parzialità faziosa dello sguardo, è ormai infastidente.
Articolo che condivido al 100% Sono anni che la movida incontrollata e incontrollabile rompe i coglioni a tanti aretini che vorrebbero stare tranquilli.
Irresponsabile e folle la leggerezza di tanti giovani che se ne fregano di tutto e tutti, con queste ammucchiate senza mascherine nei locali.
Se facessero i controlli come si deve, multando e chiudendo qualche locale, o se le forze dell’ordine fossero più severe con questa marmaglia urlante che si ubriaca, si droga e spacca tutto, forse qualcosa di meglio per la città accadrebbe.
Ma si accorgeranno i candidati alla poltrona di sindaco che come esce un articolo “coraggioso” come questo, subito viene a galla il malcontento generale per queste situazioni?
Che non sono pochi i cittadini che vorrebbero, come è loro diritto, il rispetto delle più elementari norme relative al rumore e quiete pubblica?
Che non sono in grado di esercitare pressioni come invece succede al contrario ma al momento del voto però possono ricordarsi di chi li ha così bistrattati.
I commercianti, pur di incassare, se ne fottono della quiete pubblica, tanto chi spende sono i ragazzi, che anche se si alcolizzano, riempiono le belle tasche del localaro di turno.
Del cittadino che vuole quiete riposo o divertimento normale, che non spende come quegli altri, non se ne fotte nessuno.
Tanto sono i soldi che comandano, e l’alcool ne genera a palate.
Situazione schifosa e intollerabile.