Ad Arezzo molto spesso si applica la formula dei “due pesi e due misure” in ambito politico – istituzionale, laddove autoincensazioni e particolari personali prevalgono su fatti ed eventi, dove non si possono trarre guadagni materiali o di visibilità.
Ultimo caso eclatante di questi giorni è la sovraesposizione mediatica della Città del Natale, fiore all’occhiello di Comanducci, onnipresente su ogni media locale e non, incensata e citata ovunque.
Al netto del giudizio, personale per ognuno, spicca di contro come invece sia stata quasi taciuta e per niente menzionata sui giornali e in televisione l’edizione 2018 del Polifonico.
Il Polifonico è un evento di caratura internazionale, dalla lunga tradizione e dal grande valore culturale, e spiace vedere come sia stato snobbato dai media in favore del luna park natalizio.
Di fatto 500 persone hanno alloggiato, mangiato e speso denaro in città, portando un contributo economico non indifferente.
Tutto questo taciuto o quasi sulle pagine dei giornali e dagli schermi tv.
Ancora una volta la sagra batte la cultura 1 a 0, sopratutto quando la sagra muove denaro e visibilità per chi è nell’organizzazione, mentre la cultura non porta esposizione mediatica.
Se abbia più valore il Polifonico di una ruota panoramica ci pare indubbio, ma forse parlare alla pancia dell’aretino medio rende di più.