Arezzo è cambiata, inutile negarlo, ma ancora non troppo e potrebbe salvarsi.
Parlando con una “romana de Roma” che viene spesso ad Arezzo capisci le differenze che esistono tra una grande città ed un paesone come il nostro.
Si è vero, ci sono segnali inquietanti che potrebbero compromettere la serenità di un luogo che nonostante tutto resta di campagnoli e provinciali, ma spesso le percezioni negative sono esagerate e non giustificano i fatti.
Gli dico che il sindaco Ghinelli ha chiesto l’intervento dell’esercito in alcuni quartieri della città e lei ride copiosamente e dice: Allora a Roma ci vorrebbero i carrarmati, gli aerei da guerra, le forze speciali.
Alla sera la intravvedo al cinema EDEN. Fa in tempo a dirmi: A Roma è sempre più difficile uscire di sera, qua è ancora possibile e riesci a trovare questi piccoli locali che ti fanno sentire più umani, senza il rumore assordante dei multisala e centri commerciali.
Già salviamoli questi ultimi avamposti di vivibilità accettabile.
Il cinema EDEN è stata una conquista della gente quando quattro/cinque anni fa doveva chiudere lasciando spazio solo alle grandi catene. Grazie a petizioni, iniziative ed all’intervento della Officina delle Culture che ne prese la gestione, quel piccolo spazio in centro città, in un bastione tra i più belli e meno frequentati dagli aretini, fu salvato.
Oggi è diventato quasi un club dove gli spettatori si conoscono quasi tutti e dove Michele e la Grazia addetti alla biglietteria, sembrano di famiglia, come lo era l’alimentarista quando da ragazzo andavi a fare la spesa.
Capisci, così, come sia importante salvaguardare in centro città luoghi forse un po’ retrò ma che permettono a gente più matura di frequentare e presidiare il territorio.
E così ha poca importanza se le sedie sono più scomode di quelle dell’Europlex, se quando vai al Piccolo Eden devi fare la corsa per prendere i posti centrali dove si può allungare le gambe.
Il tutto è ricompensato da una bella passeggiata in centro città con la tranquillità che altri ci invidiano e da film che non siano cinepanettoni.
L’amica romana mi dice: difendetela questa città, vi garantisco che ne vale la pena.