Tuoni e fulmini, ma neanche una goccia d’acqua.
E Ferruccio De Bortoli, che era stato subito minacciato di querela da Maria Elena Boschi per aver scritto nel suo libro “Poteri forti (o quasi)” che l’allora ministra delle riforme aveva chiesto all’ex ad di Unicredit di comprare BancaEtruria, è ancora lì che aspetta la querela.
Ghizzoni, l’ex ad di Unicredit, si è sempre guardato bene dal confermare o dallo smentire.
E del resto mica è obbligato. Sarebbe obbligato a dirlo al giudice come testimone nel caso in cui partisse davvero la querela.
Sembra che sia stata la legale della Boschi a sconsigliarla di farla partire.
E se fosse così perché l’ha sconsigliata?
Perché Ghizzoni sarebbe costretto ad ammettere che la Boschi gli aveva chiesto di comprare BancaEtruria?.
Ma non faceva prima la Boschi ad ammetterlo?
Che male c’era se quando era ministra si dava da fare perché BancaEtruria, la banca del territorio di cui è deputata, finisse in mani buone invece che finire in risoluzione con il decreto salvabanche firmato proprio da Renzi? Non avrebbe dovuto farlo perché il babbo era vicepresidente?
Tante domande con tante risposte.
Di certe ci sono due cose: che Ghizzoni non ne fece niente.
E che se invece l’avesse comprata per Unicredit, forse non ci sarebbero stati tanti indagati, ma di sicuro non ci sarebbero stati gli azionisti azzerati e gli obbligazionisti in mutande.
E la banca degli aretini, male che andasse, si sarebbe chiamata Unicredit, mica Banca Tirrenica.