Allarme lupi di qua, allarme lupi di là; quattro pecore sgozzate qua e venti là.
I coltivatori si preoccupano e lanciano l’allarme un giorno sì e uno no, ma se si guarda la casistica generale gli attacchi da parte dei lupi sono pochi.
Dal momento che esistono, ci sono, i lupi devono mangiare e lo fanno come sanno.
Quando non si vedevano più in giro ci si lamentava del fatto che fossero in via di estinzione e che mancava un predatore che tenesse a bada il numero di ungulati in giro per i nostri boschi.
Ora che sono tornati (non in gran numero, per la verità) il pericolo sono loro.
Ma i lupi non fanno altro che il loro mestiere.
Non è che sono cattivi o buoni, sono solo lupi.
Gli agricoltori devono difendere i loro animali.
Certi recinti vanno raddoppiati e mantenuti in efficienza, non come quelli che si vedono in giro.
E qualche perdita è normale sopportarla, specialmente se poi viene risarcita dalla Regione.
Il lupo è uno degli anelli regolatori dell’affollamento animale sul territorio e deve svolgere il suo compito come natura comanda.
Di casi in cui siano stati attaccati e decimati interi greggi ne ricordo uno soltanto, nel grossetano, poco tempo fa; non esageriamo quindi con gli allarmi immotivati, buoni solo per esaltare la fobia e incitare all’odio.
Chi ammazza un lupo è il vero lupo cattivo.