Arezzo si conferma una città provincialotta e un po’ bigotta.
E’ successo che domenica mentre tutti erano intenti a pensare al referendum, alla Casa delle Energia si svolgeva un misfatto pecoreccio che ci riporta ai tempi di una provincialità dei film di Tognazzi.
La mostra fotografica di Marco Onofri, Followers, veniva censurata per la presenza di “nudi” con il risultato esilarante per l’applicazione di strisce con la scritta “censured” sopra ogni corpo nudo.
Si, avete capito, non porno vietati ma “nudi”, nudi di donna, provocatori certo, ma artistici e la mostra stessa era una irridente denuncia dell’assatanato sguardo verso il nudo.
La giustificazione del direttore della Cassa della Energia è stata che contemporaneamente si svolgeva in una sala dello stabile un convegno su storie di famiglia e genitori e ragazzi, abituati ad un porno casereccio, ad un linguaggio ruspante, potevano restare disturbati da forme artistiche del corpo umano. Perché non è bello farsi le pippe con l’arte.
Magari avrebbe acceso qualche fiammella di libido a gente che continua a pensare al corpo umano come peccaminoso, salvo combinarne di tutti i colori nel buio delle mura domestiche o la sera scorrazzare dal “Mazzi” in cerca di qualche “luna nera”.
Del resto, bigotti più realisti del re, avevano poco tempo fa censurato le statue ai musei capitolini per la visita del presidente iraniano a Roma.
Perché come ha commentato nel web una signora alla notizia della censura: Un applauso perché il corpo umano è il male e censurare il bene.
Cara signora, il corpo umano è un male quando si ha una mente disturbata ed il sesso è sporco solo quando non ti lavi!
“…il corpo umano è un male quando si ha una mente disturbata ed il sesso è sporco solo quando non ti lavi!” Questa è bellissima!!