Oh, ma un se ne pòl più!
Ogni volta che s’apre l’urna (e non quella del morto, ma quella dei voti!) vien fori un’orda di “analisti”, “politologi”, “esperti di flussi” e “strategi del consenso”.
Gente che, se li chiudi in bagno senza il Wi-Fi, ‘un troveno manco la maniglia!
E via a dire:
– “Abbiamo perso ma in realtà abbiamo vinto perché il trend è positivo nei comuni sotto i tremila abitanti!”
– “Abbiamo vinto ma in realtà abbiamo perso perché il dato delle periferie indica un calo strutturale del consenso!”
– “C’è un segnale forte di disaffezione!”
– “C’è un messaggio chiaro da parte dell’elettorato!”
MESSAGGIO CHIARO?!
Sì, chiaro come un rutto dopo tre birre!
La realtà, per chi ‘un vuol fa’ troppi discorsi, è solo una delle due:
1 Ho preso abbastanza voti → HO VINTO.
2 ‘Unn’ ho preso abbastanza voti → HO PERSO.
Fine.
Un serve la laurea in Scienze del Seggio!
E invece no, i nostri “analisti” continuano a spippolarsi coi grafici, i “ballottaggi simbolici” e le “sovrapposizioni tra blocchi socioeconomici”.
Ma vite a lavorare!
Che il cittino normale già l’ha capita da solo la morale:
chi piglia più voti comanda, chi piglia meno torna a casa a fare il post su Facebook.
Ecco l’unica analisi del popolo, gratis, senza grafici e senza PowerPoint:
“S’è vinto o s’è perso, punto. Tutto il resto son chiacchiere e vento… e spesso anche puzzeno !”




Ho vinto io e tutti quell’ altri che non ci s’ ha piu’ la fantasia di poter andare a votare. Ma non ci fanno governare! Quando poi vedo che si autocelebrano x aver spolpato quella o quell altra parte del sempre più magro osso elettorale mi viene da pensare ” cazzo…allora la prossima volta a votare non ci vado!”