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lunedì, Novembre 17, 2025
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Ai Stories: Scopa da passeggio

Ripartire dalle cose semplici per riscoprire l’umanità: un manifesto ironico e visionario sull’educazione sociale... a colpi di scopa

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L’umanità ha fallito. Non siamo più in grado di educare. Sappiamo interagire con un telefono ma non, non più ormai, con un nostro simile. I valori li abbiamo chiusi in stanze umide. La storia giace sepolta sotto cumuli di macerie. L’etica la serviamo croccante per un aperitivo senza stress. L’empatia è buona fritta. Si digerisce male ma non dà morsi alla coscienza.
C’è da azzerare tutto. C’è da dire stop.
Un reset per ricostruire, partendo dalle cose semplici. Dalle cose a portata di mano.
Una scopa, ad esempio.
Abbandoniamo il telefono, il computer, i social, le foto taroccate, i video virali e portiamo con noi una scopa.
Niente di più semplice per ricostruire una relazione. Per rimettere in moto la socialità.
Bombardare una scopa… a chi verrebbe in mente? Non mangia, non può morire di fame.
Semplice, pratica, utile.
Educhiamoci ed educhiamo i nostri figli ad usare una scopa.
Con una scopa si può passeggiare: starà al passo con te. Non vorrà mai andare avanti per arrivare prima. Non resterà mai indietro, facendoti perdere tempo.
Con una scopa si può parlare: non darà risposte come le pare. Ma, soprattutto, non vorrà fare nulla di testa sua.
Con una scopa si può ballare: non ti pesterà mai un piede. E il ritmo lo decidi tu.
Con una scopa si può giocare. Puoi metterci sopra un piede e sei già in un parco avventura dedicato all’equilibrio. Puoi far finta che sia una scopa volante, un binocolo, la bacchetta di un direttore d’orchestra e, per quelli che non sanno rinunciare al brivido della guerra, può diventare un fucile, un bazooka, un lanciamissili e via dicendo.
Puoi camminarci di giorno ma anche di notte e se incontri il malintenzionato di turno è pur sempre una scopa: usala come hai visto fare.
Ricominciamo dalla scopa. Può fare anche la scopa: camminerai sul pulito. Ci cammineremo tutti.
Poi, più avanti, tra qualche anno, quando tutti avremo la nostra scopa da passeggio e sapremo usarla, e i nostri figli saranno perfino più bravi di noi perché di fantasia ne hanno ancora da vendere, torneremo a parlare di umanità. E a stringere la mano ai nostri simili. Forse, chissà, per quel giorno ne sentiremo perfino la mancanza.

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Gianni Micheli
Gianni Michelihttp://www.giannimicheli.it
Gianni Micheli Giornalista, scrittore, regista, attore, musicista e collezionista di storie. Sulla carta, sul web, in teatro e a scuola, ha una particolare predilezione per la scrittura creativa, la drammaturgia dedicata all’infanzia, la multiculturalità e per il teatro civile. Dal 2012 è uno degli autori della Staffetta di Scrittura Creativa organizzata da BiMed (Biennale della Scienze e delle Arti del Mediterraneo). Nel 2020 è uscito Testone il piccione, Vertigo Edizioni. Nel 2021 con Lezioni d’amore e di chitarra, Edizioni Helicon. Ha collaborato, tra gli altri, con Stefano Massini, Ottavia Piccolo, Amanda Sandrelli, Dario Brunori, Margherita Vicario, Moni Ovadia, Marisa Fabbri. È apparso sulla Rai e La7. Parte dello staff di Officine della Cultura è responsabile dell’ufficio stampa di alcuni importanti festival nazionali. È tra i fondatori dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. www.giannimicheli.it - www.giannimicheli.eu
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