Arezzo – Il cimitero monumentale: luogo di silenzio, raccoglimento… e bestemmie silenziose, soprattutto quando si arriva e si scopre che l’ascensore è ancora rotto, il crematorio in panne, e la Multiservizi in perfetta salute solo quando c’è da riscuotere!
Il famoso ascensore, quello all’ingresso principale, è KO da oltre un anno, ma nessuno si prende la briga di farlo ripartire. Cartelli, promesse, “pezzi di ricambio in arrivo” e intanto gli anziani devono scalare l’Everest per arrivare alla parte alta del camposanto. Mancano solo le bombole d’ossigeno e una guida sherpa.
Il crematorio? Pure quello s’è arreso. Non funziona. Forse anche lui ha deciso che, tra burocrazia e degrado, è meglio prendersi una pausa eterna.
Ma attenzione! C’è una cosa che funziona con precisione svizzera: la riscossione dei pagamenti da parte della Multiservizi, sempre attenta a far sapere al cittadino distratto che se si scorda di pagare le luci votive… zac!, il contratto decade, e si paga pure l’allaccio da capo.
Un utente, vittima della burocrazia cimiteriale, ci racconta: “Mi ero scordato di pagare. Vado lì a saldare i miei 62 euro, mi guardano come se avessi rubato l’urna della nonna e mi dicono che l’allaccio è saltato. Mi rifanno il contratto e mi tocca sborsare di più. È la prima volta che una candela votiva mi costa come una cena in trattoria!”
Ecco le tariffe 2025, per chi volesse farsi del male:
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Canone annuo: € 21,26 (17,43 + IVA)
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Spese allacciamento: € 34,16 (28,00 + IVA)
Totale per chi si dimentica? Un bello scatto mistico da 55 euro e rotti, più il piacere di vedere l’ascensore ancora morto e sepolto.
Ci chiediamo: ma i soldi delle bollette, dove vanno? Forse a oliare le ruote del fax con cui spedire le richieste di pagamento, visto che per riparare un ascensore serve più tempo che a costruire la Piramide di Cheope.
Attendiamo con ansia un miracolo. O almeno una scala mobile.
Nel frattempo, chi va al cimitero si porti lo zaino da trekking, l’ombrello, e qualche soldino in più, ché la Multiservizi non dimentica nessuno. Neanche i morti.
INTERVISTA IMMAGINARIA – “Benvenuti a Necropolis, capitale dell’incuria”
Giornalista (J): Siamo qui con un cittadino aretino in visita al Cimitero Monumentale. Signore, ci racconta la sua esperienza?
Cittadino (C): Guardi, più che un cimitero, pare una giungla commemorativa. Se ci mettiamo pure l’ascensore rotto da un anno, manca solo Tarzan sulla terrazza superiore.
J: Ha notato altri problemi oltre all’ascensore e al crematorio fuori uso?
C: Certo! L’erba è alta che ci potresti pascolare le pecore. Le tombe scompaiono sotto rovi e gramigna. Mia zia ha chiesto il taglio del verde… ma pare che anche i decespugliatori abbiano chiesto il trasferimento.
J: Il Comune ha dichiarato recentemente di voler intervenire per risolvere i disservizi nella manutenzione del verde. Non ha notato miglioramenti?
C: Sì, ho notato che è migliorata l’attesa. Ora non si aspettano più settimane: si aspetta direttamente la stagione successiva. Quando arrivano a tagliare l’erba è già tempo di riseminarla. Forse scarseggia il personale? O forse sono allergici al cimitero.
J: Ha qualcosa da dire alla Multiservizi?
C: Sì. Se solo si occupassero delle riparazioni con la stessa solerzia con cui mandano i bollettini, oggi avremmo il cimitero più efficiente d’Italia. E magari pure qualche fioraio contento.
J: In conclusione?
C: Benvenuti a Necropolis, la città dei morti… e dell’erba alta. Qui si muore due volte: la prima da vivi, la seconda da dimenticati.
Dimenticati.. che devi morire !!