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venerdì, Luglio 11, 2025
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Benvenuti a ‘Necropolis’, la città dei morti… dimenticati (anche dai vivi)

Cimiteri? Più che camposanti, campi di battaglia! Fra l’erba alta e le scuse del Comune, i morti riposan male… e i vivi peggio!

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Nel Comune di Arezzo esiste un luogo dove il tempo si è fermato. Non per rispetto o silenziosa contemplazione, ma per incuria, erbacce e… rovi più alti delle lapidi. Si chiama San Leo, si chiama Olmo, ma potrebbe benissimo chiamarsi “Abbandono”, “Vergogna”, o – per i più ironici – “Attrazione turistica per gli amanti del post-apocalittico”.

Facebook si trasforma in tribunale, Carla piange, Angelo urla “VERGOGNA”, e la comunità virtuale si indigna a colpi di emoji tristi e commenti più affilati di una zappa (strumento sconosciuto alla manutenzione locale). Ma attenzione: se questo è lo stato dei cimiteri segnalati, quanti altri angoli di eterno riposo saranno ridotti a giungle metropolitane non ancora emerse dalle ombre del web?

Cimiteri o set di “The Walking Dead”?

Scorrendo le foto pubblicate dagli utenti, il dubbio è lecito. Fra rovi, vialetti scomparsi e tombe inghiottite dal verde (verde in senso vegetativo, non ecologico), sembra che più che un luogo sacro ci si trovi in un bosco dimenticato da Dio e dal Comune.

Ci mancano solo i serpenti”, scrive Angelo esasperato. Tranquilli, arriveranno. A breve, per visitare un parente, servirà il machete e l’antivipera. Magari in dotazione gratuita assieme al bollettino TARI.

La danza delle responsabilità: scarica il barile e vinci un premio!
Alla domanda: “Chi deve occuparsi della manutenzione?”, parte il valzer della burocrazia. La consigliera comunale Cornacchini risponde: Per i cimiteri è la Multiservizi. Inoltro richiesta.”

Ah, quindi la Multiservizi è come un genio della lampada: funziona solo se la strofini (molto) e magari scrivi tre post, due mail e un articolo sul giornale locale. Interessante modello operativo. Vien da chiedersi: la manutenzione ordinaria è diventata straordinaria? O peggio: è diventata facoltativa?

Il Comune incassa, i cittadini zappano
“I soldi per le tombe li prendono!”, tuona un commentatore.
Già. Stranamente, quando si tratta di pagare concessioni, l’ufficio comunale è sveglio come un gallo alle cinque. Ma per sistemare i vialetti… lì serve una mozione, tre petizioni, una processione e forse una benedizione papale.

E guai a suggerire, come fa Maria, di rimuovere le tombe abbandonate. Subito partono i “non si può”, “non si fa”, “non è legale”. Ma allora cosa si può fare? Forse una bella diretta Instagram col sindaco armato di decespugliatore? Almeno fa audience.

La morte è democratica, l’incuria pure
Il problema non è solo San Leo o Olmo. Lo dice anche Carla:
“I cimiteri sono tutti in queste condizioni.”
Quindi siamo davanti a un modello gestionale omogeneo: degrado distribuito equamente, senza preferenze. Complimenti per la coerenza.
In un’Italia dove tutto è duale – centro vs periferia, città vs campagna – i cimiteri riescono in un’impresa unica: essere ovunque ugualmente mal ridotti.

 Conclusione (amara): più attenzione da morti o da vivi?
Arezzo, città d’arte, di storia, e ora anche di cimiteri-boscaglia. Ma forse questo è il vero piano urbanistico: trasformare i cimiteri in riserve naturali. Parchi della memoria… invasa dall’erba.
Finché la manutenzione sarà a chiamata e i cittadini dovranno protestare a suon di like, la vera “eternità” non sarà quella del riposo, ma quella dell’attesa.

P.S. Si accettano offerte per l’acquisto di tagliaerba, pale e buona volontà. In alternativa, suggeriamo di inserire “parrocchia + machete” come nuova voce del bilancio partecipativo.

Foto da facebook: credtis Angelo e Carla

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Gino Perticai
Gino Perticai
Dal 1973 nel mondo della comunicazione, una breve esperienza Milanese con A.P.C. agenzia di Marketing, con l’avvento delle prime radio in Fm inizia una serie di esperienze nelle radio locali: Radio Torre Petrarca, Radio OK, Golden Radio, Radio Life,  fino al 1998 momento in cui l’innata curiosità e la voglia di sperimentare novità lo portano a maturare il primo interesse sul world wide web. E' da lì che nel 2000 nasce l’idea delle prime testate regionali on line. Fonda Arezzo Notizie e la dirige fino al Giugno 2016. l'Ortica è la sua nuova scommessa.
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