Questa mattina il Presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri, ha incontrato il Prefetto, Dott. Clemente Di Nuzzo, per rappresentare le criticità legate al mancato completamento dell’iter di approvazione del Rendiconto 2024.
«Ringrazio il Prefetto per la consueta disponibilità e attenzione verso il nostro territorio – ha dichiarato Polcri –. Ho ritenuto necessario metterlo al corrente della situazione attuale, in quanto l’approvazione definitiva del Rendiconto da parte del Consiglio Provinciale, atto già adottato in prima seduta e approvato dall’Assemblea dei Sindaci (30 su 36 presenti), è venuta meno per assenza del numero legale.»
Polcri ha sottolineato come il Rendiconto rappresenti un passaggio obbligato per garantire la stabilità amministrativa dell’Ente, la prosecuzione dei servizi fondamentali e la realizzazione degli investimenti già pianificati. Il mancato via libera – ha precisato – comporterebbe conseguenze gravi, tra cui:
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blocco delle assunzioni per il personale provinciale,
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impossibilità di ricorrere all’indebitamento per finanziare opere pubbliche,
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riduzione dei trasferimenti statali e del fondo di riequilibrio,
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impossibilità di utilizzare l’avanzo libero per fronteggiare l’aumento dei costi energetici nelle scuole.
«Rivolgo un appello ai Consiglieri Provinciali – ha aggiunto – affinché prevalgano il senso di responsabilità e la consapevolezza del ruolo che la legge attribuisce loro. Un atteggiamento ostruzionistico rischia di paralizzare l’Ente, con pesanti ricadute sui dipendenti, sui cittadini e sui Comuni.»
Polcri ha annunciato l’intenzione di convocare a breve i capigruppo per un confronto preliminare e per fissare una data condivisa per la prossima seduta del Consiglio.
In merito a recenti indiscrezioni stampa, il Presidente ha voluto infine chiarire: «Non ho mai espresso né confermato alcuna volontà di candidarmi alle prossime elezioni regionali. Si tratta di notizie infondate, che rischiano solo di alimentare tensioni ingiustificate all’interno del Consiglio Provinciale. La mia priorità è esclusivamente garantire la funzionalità dell’Ente, superando le difficoltà generate da una riforma, quella Delrio, che ha lasciato molte zone d’ombra. Occorre ritrovare un clima di dialogo e cooperazione istituzionale per il bene del territorio.»