Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo, una giornata ufficiale istituita nel 2004 per commemorare i massacri degli italiani e l’esodo forzato dei nostri connazionali dalle terre dalmate, giuliane e istriane, perpetrati dai partigiani comunisti titini.
Fino al 2004, su questo orrore è calato un totale silenzio: per decenni, la tragedia è stata nascosta e deliberatamente ignorata dalla cultura e dalla politica di sinistra.
Tra l’ottobre del 1943 e il maggio del 1947 (date simboliche, poiché le violenze proseguirono ben oltre), migliaia di italiani furono imprigionati, uccisi o gettati ancora vivi nelle cavità carsiche dell’Istria e della Dalmazia, poi tristemente note come foibe. I carnefici? I partigiani comunisti di Tito e tutti coloro che volevano cancellare per sempre la presenza italiana da quei territori.
La loro colpa? Essere italiani.
Col tempo, la verità è emersa, e un momento significativo di riconoscimento arrivò nel 2019, quando il Presidente Mattarella, durante le celebrazioni ufficiali per il Giorno del Ricordo, pronunciò parole inequivocabili: “La sola colpa dell’inerme popolazione fu quella di essere italiani.” Un’ammissione che conferma, senza più ambiguità, che si trattò di un genocidio.
Migliaia di vittime, centinaia di migliaia di esuli costretti ad abbandonare la propria casa e la propria terra. Un esodo doloroso che toccò anche la nostra provincia: a Laterina, un campo profughi accolse centinaia di italiani sfollati, costretti a ricominciare da zero dopo aver perso tutto.
10 febbraio 2025. Giorno del Ricordo. Per non dimenticare. Mai.