Enfasi, grande enfasi hanno dedicato i “giornaloni” locali alla iniziativa denominata Notte dei Musei che si è svolta sabato 14 maggio.
Iniziativa tornata in presenza e che in città ha visto l’apertura straordinaria, ad un euro, del Mumec, dalle 20,30 alle 23,30; del museo di Casa Vasari, aperto dalle 20 alle23 con visite guidate alle 20.10, alle 21, alle 21.50 e alle 22.30 con prenotazione obbligatoria; della Basilica di San Francesco dove sono state previste visite guidate alla Cappella Bacci con prenotazione obbligatoria dalle 20 alle 22 e 30 ogni mezz’ora.
Infine aperto fino alle 23 il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” e l’Anfiteatro romano.
Senza ombra di dubbio si tratta di un grande ed importante evento culturale che, però, perché, un però c’è eccome, tra i siti culturali statali cittadini di elevato valore storico, artistico e, diciamo pure affettivo, il che non guasta, è assente il Museo Statale d’Arte Medievale Moderna.
Un gioiellino dimenticato non solo dal Ministero, ma anche dalle nostre locali istituzioni che pensano a fondare Fondazioni e non pensano di promuovere ciò che già abbiamo e che è tanto.
Sì perché lì dentro ci sono davvero cose preziose: come non ricordare il grande quadro di Vasari, Le nozze di Ester ed Assuero?
Opere di Parri di Spinello, la seconda collezione europea di ceramiche rinascimentali ma, comunque, come si legge nel sito della Direzione regionale musei della Toscana “Il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna può essere considerato tra i più interessanti della Toscana per ricchezza e varietà di opere che, rispecchiando l’unione di più raccolte e collezioni d’arte di diversa formazione e provenienza, testimoniano al massimo grado la storia culturale e lo sviluppo artistico di Arezzo”.
Avete capito?
Ma nonostante ciò il Museo è chiuso da tempo ed è rimasto chiuso anche per questa lodevole iniziativa promozionale del patrimonio culturale.
Però, e qui ritorna quel però, alle Istituzioni urbiche questo sembra proprio non importare. Tanto c’è la Fondazione con qualche mostriciattola di arte contemporanea, gli osannati mercatini tirolesi e qualche altro vento mercuriale!
Tanto basta a far cultura.
Per la verità, va anche detto che il declino culturale ha avuto inizio con l’amministrazione del Nipotissimo il quale, proprio sotto il suo governo, nulla ha fatto o mosso perché la Soprintendenza venisse chiusa.
E così pure gli allora poco onorevoli che sedevano sugli scanni romani.
Ad ogni buon conto se si è sbagliato allora, eccome si è sbagliato, è necessario cercare di recuperare oggi, visto che il turismo si sta riprendendo.
Suggeriamo al Sindaco e al direttore della Fondazione di fare un viaggetto a Firenze e di andare ad incontrare il dottor Stefano Casciu, che dal 2015 dirige il Polo museale della Toscana, organismo che gestisce, tutela e valorizza 49 luoghi della cultura toscana di proprietà statale, e si esiga che ad Arezzo sia mandato personale per assicurare l’apertura anche del Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna visto che il recente concorso per i custodi si è appena svolto e che ad Arezzo pare non vogliano mandarne alcuno.
Per una volta fate vedere che tenete concretamente a questa città!
Noi siamo qui ad aspettare!