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martedì, Aprile 2, 2024
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I dati e le cifre sulla sicurezza stradale dalla Prefettura di Arezzo

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Si è riunito presso dalla Prefettura di Arezzo l’Osservatorio per la Sicurezza Stradale e la Prevenzione dell’Incidentalità, organismo previsto nell’ambito della Conferenza Provinciale Permanente dalla direttiva del Ministro dell’Interno del 21.7.2017.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i dati relativi all’incidentalità riferiti all’intero territorio provinciale elaborati dall’osservatorio della mobilità della Provincia di Arezzo nell’ambito del progetto SIRSS (Sistema Integrato Regionale per la Sicurezza Stradale) .

Il report ha focalizzato la propria attenzione sul triennio 2016-2018: dall’esame dei dati complessivi del fenomeno dell’incidentalità, nel 2018 risulta un leggero aumento con 1093 incidenti censiti, rispetto ai 1065 eventi del 2017, ma comunque minore dei 1100 del 2016.

Resta purtroppo significativo il dato relativo agli incidenti mortali, 22 nel 2018, pur se in diminuzione rispetto ai 24 deceduti nel 2017 ed ai 28 del 2016.

Il fenomeno della mortalità incidentale è comunque decrescente nel raffronto con gli anni passati in cui erano stati registrati dati più allarmanti ( 30 morti nel 2014, 36 nel 2012, 33 nel 2011, 36 nel 2009).

Trend in aumento si registra per le persone ferite: 1581 nel 2018, a fronte dei 1461 casi del 2017, dei 1536 del 2016 e dei 1570 del 2015.

Dall’analisi del fenomeno si segnala un incremento dei sinistri mortali nel periodo da aprile ad ottobre, con una costanza nei mesi estivi ed una concentrazione dell’incidentalità mortale nelle giornate centrali della settimana, pur se restano gli eventi nei giorni di sabato e domenica, soprattutto nelle ore notturne.
La maggior parte dei soggetti coinvolti negli scontri mortali sono stati i conducenti, seguono i passeggeri anteriori, quelli posteriori ed i pedoni.

I morti su veicoli a quattro ruote sono il 52% del totale e il 48% sono i morti su veicoli a due ruote; considerando che il traffico dei veicoli a due ruote è molto minore di quelli a quattro ruote, il tasso di mortalità su veicoli a due ruote è molto alto.

Sono stati anche analizzati i fattori comportamentali scorretti che sono tra le prime cause responsabili dei sinistri: tra le condotte maggiormente pericolose si annovera l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il mancato utilizzo del casco, delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per bambini, la distrazione dovuta all’uso del telefono cellulare alla guida, l’assenza di revisione dei veicoli.

Fra le cause dei decessi, numerosi sono stati gli scontri frontali laterali, quelli laterali, gli investimenti dei pedoni, la fuoriuscita dalla sede stradale.

Lo scenario ove si sono concentrati i sinistri è dato dai centri urbani con più alta densità abitativa e con maggiore tasso di circolazione veicolare nonché dalle principali arterie stradali, urbane ed extraurbane.
La maggior parte dei deceduti nel 2018 è avvenuta su strade extraurbane e fuori dei centri abitati.

La strada con maggior numero di morti e incidenti è la SR 71: secondo il calcolo della densità, le strade più incidentate in relazione alla chilometrica sono la SR 71 e la SR 69; la SR 71 ha avuto 1,47 incidente per Km, la SR 69 ha invece 0,72 incidenti per Km.

L’Osservatorio, alla luce della riflessione congiunta, ha condiviso l’esigenza di continuare nell’azione strategica di prevenzione, proseguendo la positiva esperienza maturata nel corso di quest’anno, verranno organizzate specifiche “giornate dedicate all’effettuazione di controlli mirati su alcune tematiche” come ad esempio “giornata delle cinture di sicurezza”, o della “distrazione alla guida da apparecchi telefonici”.

Al riguardo, è stata condivisa l’esigenza di programmare i servizi onde renderli più ramificati e coordinati in modo da favorire una maggiore e più qualificata sinergia interistituzionale tra tutti i soggetti statali e locali.

 

Durante l’incontro è stato anche approfondito il tema dell’assetto viario del territorio, onde individuare misure più adeguate da realizzare attraverso interventi di sistemazione e di manutenzione per ridurre i fattori di rischio.

E’ stato fatto il punto della situazione sullo stato degli apparati autovelox presenti nel territorio: è stata ribadita l’esigenza che, in conformità alla direttiva del Ministro dell’Interno del 21.7.2017, l’impiego dei sistemi elettronici di rilevamento delle velocità, sia fissi che mobili, avvenga sempre nel rispetto delle disposizioni di presegnalazione delle postazioni stesse e di quelle impartite per le verifiche iniziali e periodiche di funzionalità e di taratura delle apparecchiature impiegate.

Inoltre, è stato rammentato che con i decreti prefettizi di cui al D.L. n. 121/2002, convertito nella legge n. 168/2002, possono essere individuate le arterie stradali ove installare apparecchiature elettroniche utilizzate per il rilevamento a distanza delle violazioni dei limiti di velocità, senza l’obbligo della contestazione immediata, a condizione che siano rispettati i requisiti stabiliti dalla normativa di settore per l’adozione dei suddetti provvedimenti

 

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