Senza al suo fianco il fido Giuggiolone, che per il momento ha smesso di ridere, il Sindaco Ghinelli, meno baldanzoso del solito, ha dovuto fronteggiare in Consiglio Comunale il fuoco di fila delle interrogazioni provenienti dalle opposizioni circa la maleodorante questione delle consulenze Coingas.
E lo ha fatto con un discorso preconfezionato e molto tecnico per uno, che, come lui stesso ha riconosciuto, e’ un Ingegnere e non un commercialista.
Fin troppo tecnico, diciamo noi,
tanto da alimentare il sospetto che a scriverlo sia stato qualcuno dei protagonisti della vicenda, già fornitori di consulenze, dal momento che, nella sostanza, il Sindaco appunta i suoi strali esclusivamente sui Sindaci Revisori di Coingas, quelli che, sentendo puzza di bruciato, per lungo tempo si sono rifiutati di dare l’ok al bilancio e che per tale motivo:
A – sono stati etichettati come “scemi” dall’Assessore Merelli ;
B – “ce li abbiamo messi noi e, se non ci stanno a sentire, li schiodiamo e ce ne mettiamo altri” (Ghinelli dixit) ;
C – “Metteteli nella lista nera”, dice, con estrema correttezza e bon ton l’ Avvocato Stefano Pasquini, con ciò confermando l’esistenza di una lista bianca, nella quale si viene inseriti non solo per meriti professionali.
Poveri Sindaci Revisori, colpevoli di aver fatto il loro dovere e di non aver obbedito ai padroni del vapore !
Noi, invece, riteniamo –
e lo ripetiamo fino alla noia – che la colpa di questa situazione non è dei Sindaci (Revisori), bensi’ del Sindaco stesso, per aver nominato come amministratori delle società partecipate persone inadeguate al ruolo, incapaci, inaffidabili e messe lì solo per amicizia e non per specifiche qualità o per particolari meriti.
E pensare che qualcuno di loro, molto riconoscente, si permette pure, intollerabilmente, di dare del c…..o al Sindaco.
“Ad Atene, un debitore, a cui era stato ingiunto dal creditore di pagare il suo debito, sulle prime lo pregò di concedergli una dilazione, dichiarando che si trovava in cattive acque. Non riuscì però a convincerlo; e allora gli portò una scrofa, l’unica che possedeva, e, in sua presenza, la mise in vendita. Gli si avvicinò un compratore, chiedendo se quella era una scrofa che figliava, e lui l’assicurò che non solo figliava, ma presentava anche una particolarità straordinaria: alla stagione dei Misteri eleusini figliava femmine, e per le Panatenee, maschi. A questo discorso, l’ascoltatore rimase a bocca aperta. Ma il creditore soggiunse: ” E perché ti meravigli? Questa è una scrofa che, per le Dionisiache, ti figlia anche dei capretti.” (Esopo – Il debitore ateniese)