Trump ha vinto, hurrà Donald. Ha mandato a casa quei corrotti dei Clinton dalla Casa Bianca. Evviva. Le guerre non le vuole. Ok, che bello! L’America starà con lui presidente pei cazzi sua. All right! E’ amico di Putin. W…W…W..Trump che scongiura altri cazzotti tra Washington e il Cremlino…con noi che staremmo in mezzo ai due giganti. Eppoi n’antra cosa: la vittoria del miliardario cafonal è la vittoria dei contadini sulle èlite …su Wall Street…sui Poteri Forti. Triplo hurrà per Donald Trump.
Sì, ma se Donald fosse ad Arezzo, che farebbe con quella testa che si ritrova?
Dopotutto ci assomigliano le presidenziali statunitensi con le comunali avvenute da noi. L’esito elettorale è stato inaspettato come da noi. Sì, proprio così, il Donald- Hillary 2016 ci ha fatto rivivere il Ghinelli-Bracciali 2015. Il Texas come Santa Firmina. Il South Carolina come Poggio Ciliegio. La California come Stroppiello.
Insomma, la correlazione esiste: il miliardario populista come l’ingegnere civico l’hanno messo in quel posto all’avversario dato per vincente.
Sì, ma se Trump fosse sindaco che farebbe? Alcune cose le farebbe certamente!
Via Vittorio Veneto – Trump metterebbe nel sottopasso una bella narda al posto di quelle impotenti transenne anti ciclista e con l’arma pacifica del pelo di figa otterrebbe di dissuadere le pedalate in mezzo ai passanti. Il ciclista smonterebbe dalla sella alla vista di una figliola discinta e si risolverebbe il problema irrisolto dall’assessore vicesindaco.
Amicizie – Donald non si legherebbe al vecchio establiscement cittadino e farebbe amicizia con nuovi asset, convocandoli a comandare con lui, non davanti ai soliti caminetti, in cui si ratificano accordi partitocratici, ma durante gli innovativi Tea Party, in cui non si distribuiscono le poltrone ma si pianifica la discontinuità rispetto a prima.
Allagamenti – Miliardario è davvero miliardario e se fosse un docente universitario sarebbe il titolare della cattedra, per cui Trump quando piove non farebbe mai la figura di chi teorizza che ci vuole un ombrello, Donald farebbe trovare ad Arezzo già aperto un ombrellone che la proteggerebbe dalle conseguenze in cui ci siamo ritrovati domenica scorsa.
Politiche Sociali – Introdurrebbe una discontinuità significativa nella gestione delle politiche sociali comunali. E da buon e sano sessista incarichebbe una bella narda anche in questo settore dell’amministrazione cittadina in cui da anni non si vede una femmena da sballo nella stanza dei bottoni…E’ ovvio che poi aumentano i casi di disagio…i concittadini poveri si intristiscono anche d’umore…Ma checazzo, se il Welfare non fa più la sua parte, come dovrebbe, che almeno l’occhio faccia la sua parte. Donald ci metterebbe una narda a fare l’assessore. Porca Boia! Oh chè, ce vole tanto?
Motosega – Direbbe basta con assessori che si vantano di fregiarsi di nomignoli a cazzo tipo assessore Motosega. Li ribattezzerebbe tutti con nomi appropriati, tipo: Lola…Pussy Pussy…Torello…Macho….
Sicurezza – Le pistuline al pipiruncino Donald non le avrebbe mai acquistate, neanche se a proporgli di armare la Polizia Municipale con ‘sti arnesi fosse stato il capo della Cia e non il vicecomandante dei Vigili Urbani. Trump li avrebbe addestrati al combattimento corpo a corpo e all’arma bianca. E avrebbe fatto installare sul suo aereo planino, tenuto a riposo in un hangar dell’aeroclub salvo farvi qualche gita tra le nuvole, di missili Cruise anti barboni, anti accattonaggio selvaggio, anti bivacco, anti teppismo…
Città di Natale 2016 – Si sarebbe rotto i coglioni all’istante delle luminarie, che prima ci saranno e poi non ci saranno, e della gaffe con l’indirizzo di posta elettronica. E avrebbe mandato a quel paese ‘sto strazio. Invece della Città di Natale, organizzata insieme alla solita Confcommercio, farebbe un grosso rodeo, organizzandolo con tutte le associazioni degli agricoltori. E, a dicembre, invece dei tirolesi, avremmo tanti cow boy ed indiani in Piazza Grande.
Sestuplo hurrà se Donald fosse sindaco di Arezzo!!!!!