Sì, forse qualcuno potrà definirmi “ruffiano” o “leccaculo”… e altro ancora. Ma è innegabile che oggi l’Arezzo Calcio sia tra le squadre favorite, che la società stia crescendo e sviluppandosi in più settori, portando lustro alla città e coinvolgendo anche sponsor e tifosi verso un unico obiettivo: raggiungere i traguardi più ambiti, anche in campo sportivo.
Se dal palco sono arrivati i ringraziamenti al Presidente e alla Presidentessa per l’impegno profuso, mancava la voce di uno dei più vecchi sostenitori dell’Arezzo, dagli anni ’50 ad oggi ho seguito con passione, tra alti e bassi, le vicende della squadra. Da testimone diretto non posso che riconoscere la volontà, a volte persino testarda, dell’intera famiglia del Presidente nel perseguire questo progetto.
In una cornice suggestiva – al cospetto del monumento a Petrarca, sotto lo sguardo del campanile appuntito della Cattedrale – sono state presentate le squadre, dalla scuola calcio fino alla prima squadra guidata da Mister Bucchi. A loro spetta ora il compito di affrontare ogni avversario con la stessa determinazione e lo stesso spirito di chi oggi merita questo elogio.



Bello il riconoscimento a una famiglia che ha riportato entusiasmo!