È stato presentato oggi, nella sala del Palazzo Comunale, il progetto della New Public Library di Arezzo: un’infrastruttura culturale innovativa che rappresenta il fulcro di un’ampia operazione di rigenerazione urbana nell’area dell’ex scalo merci. La nuova biblioteca nasce come “terzo luogo” della città: uno spazio aperto e inclusivo, pensato non solo per lo studio e la lettura, ma come ambiente di socialità, cultura, benessere e condivisione.
La Public Library sarà molto più di una semplice biblioteca. Pensata come centro di vita comunitaria, offrirà ambienti per l’incontro, l’apprendimento, la creatività e il tempo libero. Simbolo di un quartiere completamente ripensato, l’edificio sarà strategicamente connesso con il centro storico, la stazione ferroviaria, il Parco del Pionta e l’area Baldaccio.
«È un progetto ambizioso – ha dichiarato il sindaco Alessandro Ghinelli – che restituisce vita a una zona centrale oggi abbandonata, conferendole una nuova identità. La Public Library sarà uno spazio dove si potrà leggere, incontrarsi, suonare, dialogare. Una vera infrastruttura culturale, orientata soprattutto alle esigenze dei giovani, che proietta Arezzo verso una visione urbana europea, fondata sul concetto di “terzo luogo”: uno spazio dove la comunità si riconosce e cresce insieme».
Il piano urbanistico prevede la creazione di un quartiere integrato e sostenibile, in cui si fondono armonicamente funzioni diverse: cultura, verde pubblico, commercio e benessere. Un ecosistema urbano inclusivo, pensato per favorire connessioni e migliorare la qualità della vita.
«La nuova biblioteca sarà al centro di un’area completamente pedonalizzata – ha aggiunto l’assessore Francesca Lucherini – dove natura e architettura dialogano in modo armonioso. Una trasformazione profonda di uno spazio oggi in disuso, che diventerà una nuova cerniera urbana tra zone strategiche della città: dalla Stazione al Baldaccio, dal centro storico al Pionta».
Con la New Public Library, Arezzo non si dota solo di un nuovo edificio, ma di un vero motore di innovazione culturale e urbana. Un luogo dove si intrecciano relazioni, si accende la creatività e si rafforza il senso di appartenenza. Un “terzo luogo” in cui la città si rinnova e la comunità si ritrova.