La città groviera è ormai un refrain quotidiano, un tormentone che neanche la più testarda zanzara estiva riesce a superare. L’opposizione lo scorso gennaio era tornata alla carica con la nota di Marco Donati e Valentina Sileno: “I temi del degrado e della manutenzione non solo sono reali, ma meritano attenzione da parte della giunta Ghinelli e dei partiti che la sostengono, oltre al giusto posto nella scala delle priorità.”
E come dargli torto? Prendiamo, ad esempio, via Cheren, dove Michele Menchetti, su sollecitazione dei cittadini ormai ridotti a esperti di slalom su strada dissestata, presenta l’ennesima interrogazione. Ah, perché sì, niente di nuovo sul fronte di via Cheren. Nulla di nuovo dal 17 gennaio 2020, data in cui i residenti hanno protocollato una raccolta firme con tanto di reportage fotografico. Cinque anni di pazienza olimpica, altro che i soliti 15 mesi di attesa che bastano a far passare la voglia di tutto… tranne che di inciampare.
Nel frattempo, altrove, si sono rifatte via del Trionfo (marciapiedi inclusi) e parte di via Vittorio Veneto, con la scusa dell’urgenza per il passaggio dei mezzi di soccorso. Ah, ma via Cheren non rientrava in queste priorità? Evidentemente, le ambulanze qui devono essere dotate di assetto da rally.
E mentre si moltiplicano le segnalazioni dei cittadini sui social e nelle redazioni locali, noi de L’Ortica riceviamo ogni giorno decine di messaggi. Così tanti che, se dovessimo pubblicarli tutti, dovremmo cambiare nome da L’Ortica a Il Catrame. O magari L’Asfalto Fantasma.
Nel frattempo, tra voragini, marciapiedi fatiscenti e promesse bucate, la città continua a ballare… sulle buche.
Guardandoci intorno e non in giro per il Mondo :
cordolo divisorio del centro strada rotto e relativi pezzi accanto , di fronte Centro Prelievi al Baldaccio.
Pietra caduta , ancora li per terra , che cadendo dalla spalletta del muro pedonale ha frisato passante , cinque metri a destra della prima scala mobile ,salendo dal Parcheggio Petri.
Centinaia di pietre smosse e alzate ovunque.
Grande tombino circolare , a rischio di improvviso sprofondamento , al centro dell’incrocio delle Poste Centrali.
Caditoie e tombini intasati o mal messi . Plastica mai raccolta dappertutto nelle aree verdi . Insomma , come avete già scritto voi …….centinaia .. centinaia..
Per non dire delle decine di strade del centro storico con i selci affossati o frantumati, pericolo costante per i passanti in specie anziani.
Ogni giunta compreso quelle Lucherini 1 e 2 hanno destinato delle risorse alla manutenzione dei lastricati storici e quando possibile al rifacimento completo di una o due strade /piazze (secondo necessità). Le giunte Ghinelli NO, ma proprio nulla, tanto che la situazione dei lastricati storici sta diventando tragica. La zona peggio messa è quella nel tratto da san clemente fino al bivio con via Garibaldi (indecente) ma ci sono i lavori, forse la ditta provvederà al ripristino. Anche tutta la strada che prosegue e arriva fino a via Ricasoli ha ormai molte pietre mal messe che andrebbero sostituite con una manutenzione straordinaria, per non parlare dei cordoli e marciapiedi di piazza San Domenico o piazza San Giusto, poterei andare avanti a citare altre strade, ma tanto penso che non giovi a nulla; mi duole dirlo ma della cura e del decoro del centro storico se ne sono proprio fregati.
… via Pellicceria, piaggia san Martino, piaggia san Lorenzo, via Fontanella, via san Niccolò, via fra le Torri, Borg’unto, via Pescaia, via dell’Agania, via Oberdan, ecc. ecc. … E il tratto: corso Italia, via dei Pileati, piazza Madonna del Conforto, dove il bellissimo lastricato ad opus incertum, risalente agli anni Trenta del Novecento, sta lesionandosi in più punti, comprensibilmente, visti gli automezzi da quaranta tonnellate che ci transitano quando si allestiscono i Saracini e i Mercatini.