Dieci anni. Tanto è passato da quando i cittadini hanno chiesto, con tanto di firme, una cosa semplice: un parco vivibile, con una fontanella e un po’ di luce. Risultato? Un’area cani – per carità, utile – ma per il resto, il nulla cosmico. O meglio, il buio totale.
Perché l’illuminazione non è mai stata installata? Perché la zona è considerata “cassa di espansione” del torrente Bicchieraia. Traduzione: ci si poteva fare una recinzione, ma accendere un paio di lampioni è considerato un affronto alla natura. Peccato che la natura abbia preso la palla al balzo: al tramonto, il parco diventa il set di un documentario sul National Geographic. Chi porta il cane si ritrova faccia a faccia con cinghiali e, per i più fortunati, persino con un lupo.
Eppure, in un’epifania di impegno pubblico, il parco è stato dedicato a Enrico Berlinguer. Bellissimo gesto simbolico, peccato che per ora il miglior modo di onorarne la memoria sia sperare che almeno il parco torni a essere praticabile. I cittadini non chiedono la Luna, solo un po’ d’acqua e una luce per evitare di finire direttamente nella catena alimentare.
E visto che si stanno facendo piste ciclabili e pedonali, perché non attrezzare anche il parco come si deve? O vogliamo continuare a lasciare ai cinghiali il diritto esclusivo alla proprietà?
Grazie per averci dato un po’ di visibilità, speriamo che provvedano
Siccome trattasi di cassa di espansione adibita a parco e non parco che può essere cassa di espansione, è naturale che istallare impianti elettrici in una zona alluvionale sarebbe da denuncia!!! Detto questo ciò non toglie che una fontanella possa essere istallata magari vicino ai marciapiedi e che il parco/cassa espansione possa comunque essere illuminato sempre dai marciapiedi istallando dei faretti nei lampioni esistenti e rivolti verso il parco, non sarà una gran luce ma qualcosa farebbe, o no?