Passeggiando lungo via dell’Acropoli, tra i massi di granito che restringono il letto del Castro, mi è sembrato di scorgere una sorta di ‘canna di fucile’ in costruzione.
Chi ricorda il 1966? Il ponte della Parata era quasi sommerso dall’acqua. Da allora sono state fatte numerose modifiche: casse di espansione a monte, curve a gomito… È nata una bellissima strada lungo il nostro torrente, ma spero che gli esperti idrologi non abbiano sottovalutato qualcosa. Dove va a finire ora il Sellina in via Romana? Si getta nel Vingone? Avrei bisogno di uno schema, di uno studio dettagliato per capire meglio. Nel frattempo, è bastata un po’ di pioggia per provocare una frana di un argine. Sarà stata colpa di quella ‘canna di fucile’? O forse ha semplicemente trovato un punto debole, un argine non ancora sufficientemente rinforzato? Bisogna considerare che, aumentando la velocità e la potenza dell’acqua, gli argini rischiano di cedere, soprattutto quelli interni alla città, quelli ‘ricoperti’.
A proposito, il butolicchio o girino è il piccolo della rana, ma nonostante ne abbia presi a secchiate da bambino, non ho mai assistito alla sua metamorfosi!”