La città di Arezzo è attanagliata dalla paura dopo una serie di furti che stanno colpendo il distretto orafo, che conta oltre mille aziende.
In meno di tre settimane, sono stati perpetrati cinque colpi, alimentando l’ansia di imprenditori e lavoratori.
L’episodio più eclatante è stato il blitz da 300 mila euro di argento avvenuto venti giorni fa.
Nella scorsa notte, si è assistito a un’altro tipo di approccio criminale, con i malviventi che hanno adottato la tecnica delle “bande del buco”.
A Viciomaggio, nei pressi del casello dell’Autosole, e a Ceciliano, i ladri hanno praticato fori nei muri delle aziende limitrofe per accedere ai loro interni.
Una volta dentro, hanno depredato il contenuto senza però toccare le casseforti.
Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il tempo a loro disposizione è stato limitato dall’attivazione dell’allarme o perché le bande non disponevano degli strumenti adatti per forzare le casseforti.
Alla “Tulipano” di Ceciliano, i malviventi hanno rubato 100 kg d’argento, troppo ingombranti per essere custoditi in una cassaforte, con un valore stimato di 70 mila euro. Alla “Delta Style” di Viciomaggio, invece, hanno trafugato quasi un chilo d’oro dai tavoli di lavorazione, con un bottino stimato di 50 mila euro.
È difficile dire se si tratti della stessa banda in entrambi i casi, poiché le indagini sono state condotte rispettivamente dalla polizia e dai carabinieri.
La tensione è altissima, alimentata dai precedenti colpi di rara violenza, come quello a Quarata ad ottobre, dove è stato sottratto un milione di euro di merce. La comunità è in ansia, con l’incertezza su chi sarà la prossima vittima di questi audaci criminali.
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