A che serve la fondazione Arezzo Intour ?
Se lo chiedono in tanti, ma la risposta di molti è solo una: a niente.
Nel film citato nel titolo Nicolas Cage in un minuto riusciva a scassinare l’antifurto di una macchina di lusso e rubarla, qui lo stesso tempo serve a scopi ben più squallidi.
I banchini della fiera infatti, in 60 secondi alle 17 e 30 sbaraccano tutto e mettono già i teloni, fottendosene di tutto e di tutti.
Meraviglioso.
In estate c’è giorno fino a tardi, i turisti circolano, la gente è per strada, e avere gli espositori aperti almeno fino all’ora in cui chiudono i negozi (19 e 30 circa) dovrebbe essere OBBLIGATORIO; pena il non ritorno in Fiera la volta dopo.
Arezzo Intour, che produce video in cui in 60 secondi secondi racconta la Fiera, dovrebbe avere più polso e dettare regole più severe, a vantaggio di chi vorrebbe godersi la manifestazione anche dopo l’ora della merenda.
Mano di velluto in guanto di ferro, tutta scena, e a pagare lo scotto, tra l’altro, sono sempre i residenti del Centro Storico, che già si vedono bloccare le strade di accesso a casa loro dalle 16 e 30 circa del venerdì.
Cornuti e mazziati anche i turisti, che si ritrovano in pochi minuti dal cercare qualche oggetto antico a vedere i teloni calare il silenzio in pieno pomeriggio.
Se la Fiera deve viaggiare a orari da “cena all’ospedale” almeno venga spostata dove non rompa le palle agli aretini, ovvero fissa al Prato, dove alla peggio, se chiude anche alle 14 non blocca l’accesso a nessuno.
Malissimo il rilancio, meno video e più buon senso.
Foto: Felice Rogialli