Sabato scorso alla Marchionna è precipitato al suolo un drone e pare che si tratti di uno di quei velivoli aerei utilizzati dal sindaco per le perlustrazioni durante la pandemia del coronavirus.
Il fatto è ancora da chiarire, ma ci sono alcuni testimoni oculari che hanno assistito alla scena e sul caso sono in corso indagini.
E’ molto probabile infatti che la telecamera volante potrebbe essere stata abbattuta da una qualche «contraerea», cioè da qualcuno che con un fucile, nel caso specifico si tratterebbe di una carabina, sarebbe riuscito a colpire il mezzo provocandone lo schianto al suolo.
Sul caso saranno fondamentali gli accertamenti delle forze dell’ordine e se le immagini registrate dal velivolo siano riuscite a immortalare anche il luogo da cui è provenuto lo sparo.
Il servizio di monitoraggio dal cielo del Comune di Arezzo è stato affidato ai professionisti di Drone Arezzo, una realtà specializzata in questo ambito in forte espansione negli ultimi tempi.
Sull’utilizzo di questa tecnologia al fine di reprimere le violazioni della quarantena si sono spese molte parole, alcuni commentatori hanno osservato come l’amministrazione comunale potrebbe utilizzare questa modalità anche per contrastare altri tipi di reati, non solo quelli relativi al distanziamento personale.
Non è chiaro se infatti il Comune abbia commissionato a questi specialisti anche il monitoraggio della “Covida” nel corso dell’ultimo fine settimana.