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venerdì, Marzo 29, 2024
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Una tavolata di bufale sull’alimentazione

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Mangiare cibi senza glutine è salutare e fa dimagrire
In assenza di una diagnosi di celiachia, privarsi di cibi contenenti glutine non è consigliato.

Eliminare i cereali contenenti glutine, come frumento, orzo e farro dalla propria dieta vuol dire eliminare carboidrati complessi, minerali, vitamine, proteine e fibre alimentari.

I prodotti senza glutine sono più calorici del corrispondente alimento contenente glutine, perché addizionati di grassi, hanno spesso un minore contenuto di fibre, sali minerali e vitamine.

Inoltre, questi prodotti hanno un più alto indice glicemico, quindi portano ad un maggior aumento dello zucchero nel sangue dopo il loro consumo, e hanno un minor effetto sfamante.

Tutto il pesce è pieno di mercurio
Il rischio di riscontrare livelli di mercurio tali da costituire un pericolo per l’organismo esiste solo per alcune specie di pesce e per alcuni consumatori .

Il contenuto di mercurio nel pesce cambia a seconda della specie: i pesci predatori di grossa taglia, comepesce spada e tonno, sono più facilmente contaminati da mercurio rispetto ai pesci più piccoli.

L’autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority, EFSA) consiglia di consumare pesce 2-3 volte a settimana, variandone le specie e limitando il consumo di quelle che potrebbero avere un maggiore contenuto di metilmercurio, come i grossi predatori (squali, pesce spada, luccio, tonno e nasello).

In virtù delle sue proprietà nutritive, è svantaggioso/esagerato eliminare totalmente il pesce dalla propria dieta per il timore di assumere mercurio: il pesce, infatti, è ricco di proteine facilmente digeribili ed è, inoltre, fonte di vitamine del gruppo B, D e A e di acidi grassi omega 3 con benefici effetti sul cuore .

È importante perciò non privarsene a tavola, ma imparare a consumarlo variando il più possibile le specie e le tipologie di pesce.

Per dimagrire basta saltare i pasti
Saltare i pasti per dimagrire è un metodo che non funziona e non fa bene alla salute.
È pensiero comune che saltare i pasti sia un metodo valido ed efficace per perdere peso.

In realtà quello che accade è l’opposto: il corpo, privato di cibo, va in allerta e rallenta il dimagrimento.

Perciò, dopo aver saltato un pasto, non solo si arriva più affamati a quello successivo, ma si ha la tendenza ad abbuffarsi di cibo spazzatura.

L’abitudine prolungata a saltare la colazione, il pranzo o la cena, nel tempo, fa perdere massa magra, e aumentare massa grassa, determinando anche un rallentamento del metabolismo.

Anziché saltare i pasti sarebbe, quindi, meglio nutrirsi con 5-6 piccoli pasti durante la giornata, scegliendo tra cibi con calorie e grassi limitati, ma con buone quantità di proteine ed elementi nutritivi vitali.

La pasta fa sempre ingrassare, l’ananas fa dimagrire
Pane e pasta, specialmente se integrali, contenendo fibra favoriscono il transito intestinale e proteggono dallo sviluppo dei tumori del colon.

In un’alimentazione equilibrata il 60% circa delle calorie quotidiane dovrebbe provenire dai carboidrati ed almeno i 3/4 dovrebbero essere assunti sotto forma di carboidrati complessi.
Sono la principale fonte di energia per il nostro organismo, sono gli alimenti che maggiormente contribuiscono alla sensazione di sazietà

La frutta è un alimento indispensabile per il nostro organismo ed è consigliabile consumarne almeno 3 porzioni al giorno accompagnate dal consumo quotidiano di almeno 2 porzioni di verdura.

Tuttavia, non esistono alimenti che fanno dimagrire o che siano completi dal punto di vista nutritivo: l’alimentazione deve, quindi, essere varia e rapportata alle condizioni della persona e all’attività fisica che svolge.
Escludere completamente alcuni alimenti dalla propria dieta per più di 7-10 giorni può provocare gravi carenze nutrizionali.

Lo zucchero di canna è migliore di quello bianco
Nessuno studio scientifico ha mai provato che lo zucchero di canna apporti maggiori benefici rispetto allo zucchero bianco.
Entrambi i tipi di zucchero contengono, infatti, esattamente la stessa molecola, il saccarosio, per cui sono equivalenti.

Le barrette energetiche possono sostituire un pasto
In commercio esistono più di 4500 opzioni, tra integratori, barrette e bibite, ma nessuna di queste rappresenta un valido sostituto in una dieta sana e bilanciata.
Possono sicuramente vantare buone proprietà nutritive per composizione, ed essere utilizzati con altri scopi, ma difficilmente hanno la completezza di un pasto equilibrato e sano.

Gli integratori sono utili in caso di aumentato bisogno di alcuni nutrienti, come accade in gravidanza per l’acido folico, in caso di abbondanti flussi mestruali per il ferro o in certe condizioni, quali osteoporosi, per la vitamina D, o per la vitamina B12 nella dieta vegetariana.

I cibi grassi e i latte sono un toccasana per la gastrite
I cibi grassi non sono un rimedio per la gastrite anzi… sono addirittura sconsigliati!
L’elevato contenuto in grassi di questi alimenti riduce lo svuotamento dello stomaco rendendo la digestione più lunga.
I cibi, in particolare le proteine, vengono digeriti nello stomaco per azione di succhi gastrici e particolari enzimi.

I grassi, invece, la cui digestione avviene successivamente nell’intestino, si raccolgono in grosse gocce oleose che, non essendo solubili nei succhi gastrici e non essendo attaccate da acidi ed enzimi, rimangono in sospensione.

Ciò determina un allungamento dei tempi di transito del cibo determinando un prolungato contatto delle pareti dello stomaco con gli aggressivi succhi gastrici.

È, consigliabile per chi soffre di gastrite evitare cibi come carni grasse o trasformate nonché formaggi, soprattutto se fermentati o molto stagionati.
Anche la panna, le fritture o le cotture troppo prolungate possono far male per lo stesso principio.

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