Il sopralluogo della Polizia negli uffici della Coingas ha permesso la scoperta di faldoni dedicati a nuovi progetti dei quali incaricare altri professionisti in giro per la Toscana.
Il più importante era quello di realizzare una stazione sciistica tra l’Alpe di Poti e Lignano, con il coinvolgimento del colle di San Cornelio per lo sci di fondo.
“Se Soci ha ospitato i giochi Olimpici invernali non si vede perché Arezzo non possa fare altrettanto.”
Si legge nella descrizione dell’operazione denominata Arezzo 2030.
Per questo ambizioso progetto a breve sarebbe stato incaricato uno studio di Pisa, notoriamente massone, garantendogli un compenso forfettario di un milione di euro (nostri, naturalmente).
Un secondo progetto, davvero rilevante, prevedeva la realizzazione di un bacino di canottaggio sul Canale della Chiana.
L’incarico, da attribuire ad un noto commercialista ex azionista azzerato di Banca Marche, prevedeva un compenso annuo pari a quattrocentomila euro, la stessa cifra investita in azioni svanite della banca Marchigiana.
Nell’incarico sarebbe stato compreso un compito davvero gravoso: liberare il Canale della Chiana dalle nutrie.
Si sa di altri faldoni al momento secretati.
Alle prossime puntate…