Oggi, come ci si confà, siamo andati in cerca di piante di Ortica per i campi della zona di San Lazzaro, tra Via Romana e Via Pievan Landi, là dove tutt’intorno sono sorti nel tempo numerosi insediamenti commerciali ed artigianali.
Distogliendo per un momento il nostro sguardo interessato dalla folta vegetazione circostante, ci siamo trovati davanti lo scheletro di un’imponente costruzione, che, per la verità, qualche volta in passato avevamo notato, ma che pensavamo avesse trovato una definitiva sistemazione.
Ed invece ci sbagliavamo, perché questo ammasso di cemento è ancora al suo posto, lasciato in stato di totale abbandono:

erba alta e vegetazione rigogliosa, acqua stagnante, che ha formato una specie di laghetto profondo almeno cinque metri ed una rete di recinzione di plastica rendono la situazione in loco assolutamente inaccettabile dal punto di vista estetico ed igienico e, soprattutto, pericolosa per l’incolumità delle persone.
Assunte informazioni in sede, abbiamo appreso che questo fabbricato fa parte della massa attiva del fallimento della società costruttrice, dichiarato una decina di anni fa dal Tribunale di Perugia, cosa che ci ha richiamato alla memoria le ormai famose vicende della “buca delle nane” di Piazza del Popolo, con la non trascurabile differenza che, mentre in quel caso si trattava di una costruzione da adibire a parcheggio sotterraneo, questa di San Lazzaro è fuori terra, visibile e facilmente accessibile a tutti.

Risulta, altresì, che gli organi fallimentari abbiano tentato più volte di vendere l’immobile, ma sempre con esito negativo e, considerato che questa situazione, è destinata a protrarsi a lungo, si rende necessario ed urgente un intervento degli Uffici Comunali (o della Consigliera Cornacchini, sempre molto attenta a queste problematiche ?),
perché assumano gli opportuni provvedimenti ed obblighino la Curatela fallimentare a fare altrettanto.