MI OFFRO come accompagnatore a donna piacente che vuol recarsi a vedere la partita di supercoppa italiana tra Juventus e Milan a Gedda poiché in Rabbia Sudata non è permesso a donne sole di mischiarsi tra i tifosi.
Premetto che non mi intendo di calcio e non ho capito un cazzo perché tale partita debba svolgersi in quel paese.
So però che Rai Uno la trasmetterà in diretta il 16 gennaio, senza vergogna, dopo tutti i servizi sulla violenza degli ultras, sul razzismo e sui diritti civili.
Per la Lega calcio i diritti umani valgono 7 milioni di euro: ovvero la cifra che il regime saudita verserà nelle sue casse per la Supercoppa.
I giornalisti saranno preventivamente seghettati con il pennarello nel caso scrivessero editoriali contrari al regime come dimostra l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi avvenuto nel consolato saudita a Instanbul.
Fateci capire perché la lega calcio ha scelto di andare il 16 gennaio a giocare la finale di supercoppa italiana in Arabia saudita, una monarchia assoluta che non ha il parlamento.
Il calcio non è un business qualsiasi, è uno sport che esige rispetto. Non basta averlo infangato con gli ultras dementi che fanno assalti militari prima della partita, dimostrando che del gioco non gliene frega niente.
Non bastano le dichiarazioni ipocrite del giorno dopo senza mai fare nulla contro la violenza e l’idiozia.
Ad avallare questa ipocrisia ora si va, per puro lucro, anche in un paese dove i diritti civili, in particolare delle donne, sono restati alla preistoria.
Lo sport dovrebbe produrre talento, dovrebbe essere veicolo di valori, dovrebbe creare emozioni.
In questo caso la lega calcio produce solo merda!