Gustavo Aceves, lo scultore messicano che ama i cavalli, e che di cavalli ha invaso la città, forse non sa che la benedizione dei cavalli della Giostra sul sagrato del Duomo è alle 20.15 di domenica sera 2 settembre.
Che non lo sappia lui che pure conosce Arezzo, ma è pur sempre messicano, è anche giustificabile.
Ma che non lo sappiano in Comune e in Duomo giustificabile non è.
E allora perché c’è un cavallo di Aceves che sta lì ad aspettare sul sagrato del Duomo la benedizione del vescovo da almeno tre o quattro settimane?
Se lo chiedono anche i turisti quando leggono il programma della Giostra del Saracino, dove è scritto chiaro che la benedizione dei cavalli è domenica alle 20.15.
Tra l’altro nessun giostratore ci correrebbe domenica sulla lizza: non tanto perché per salirci ci vorrebbe la scala dei vigili del fuoco, quanto perchè ormai anche tutti i giostratori sanno che quel cavallo appartiene alla scuderia di Aceves “Lapidarium, dalla parte dei vinti”.
E di perdere, anche con un cavallo di un grande scultore, non c’è un giostratore che abbia intenzione

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