L’errore gli è stato fatale: quando Renzi se n’è accorto era ormai troppo tardi.
E gli italiani sono andati a votare in massa al referendum sulla riforma costituzionale per dire no: passi l’eliminazione del bicameralismo paritario, passi cancellare il titolo quinto, passi pure la riduzione degli stipendi ai parlamentari. Ma guai a chi tocca Napoleone.
Che non è l’imperatore, è di più: Delio Napoleone è il presidente del Cnel che Renzi voleva cancellare.
E questa è stata la sua condanna: ve l’immaginate un’Italia senza il Cnel?
Non parliamo poi di un’Italia senza il presidente Napoleone. “La nostra funzione – ha detto il presidente del Cnel ringraziando i milioni di italiani che hanno fatto le barricate per difendere il Cnel – è quella di favorire il superamento delle contrapposizioni socio economiche”.
Lo poteva dire prima! Renzi nella riforma della Costituzione mica c’avrebbe messo la rottamazione di Napoleone.