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giovedì, Marzo 28, 2024
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Arezzo come Roma e Torino, avrà lo Stadio Olimpico

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La Raggi non vuole le Olimpiadi a Roma nel 2024? Dov’è il problema? Basta farle a Firenze e in tutte le città della Toscana, Arezzo in testa, nel 2028.

La soluzione l’ha trovata Eugenio Giani, il presidente del consiglio regionale: non ci sarà bisogno di fare opere faraoniche, basta completare le infrastrutture cominciate da più di vent’anni, ma basta anche dare una mano di vernice a quello che c’è già da cinquant’anni. Arezzo ha tutte le carte in regola: i cantieri aperti sulle eterne incompiute ci sono da 50 anni, basta aspettare il 2028 e anche la Due Mari sarà finita.

Se poi c’è da dare una mano di vernice agli impianti costruiti da cinquant’anni, che c’è di meglio dello stadio inaugurato da Fanfani (Amintore)?
Quando a Roma c’erano state da poco le ultime Olimpiadi. Per questo a Roma c’è lo stadio Olimpico.
Ha ragione la Raggi, se a Roma lo stadio Olimpico c’è già, perché se ne dovrebbe fare un altro?

Tanto più che a riportare le Olimpiadi in Italia ci pensa Eugenio Giani che candida la Toscana per il 2028. E così invece di farne un altro a Roma per il 2024, di Stadi Olimpici se ne può sempre fare uno ad Arezzo nel 2028.

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Campano a martello
Campano a martello
Niente paura: il campano di Palazzo Cavallo ha suonato a martello una volta sola, e per sbaglio. Successe il 16 luglio 1944 quando per festeggiare la liberazione di Arezzo, chi salì sulla torre, era troppo felice per pensare ai significati dei rintocchi. Bastava che il campano tornasse a suonare. Anche ora il campano vuol suonare come quel giorno di festa: agli aretini di allora bastò che suonasse, non importa se a martello, per sentirsi finalmente liberi. Perché non dovrebbe bastare anche agli aretini di oggi che suoni a martello anche per sbaglio, purchè risvegli la città dal sonno e festeggi una nuova conquista di libertà?

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