Fra trent’anni, secondo le previsioni dell’oracolo, l’Italia sarà un meraviglioso mosaico globale:
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10 milioni di bengalesi
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7 milioni di pakistani
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5 milioni di nigeriani
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2 o 3 milioni di palestinesi (dipende dalle stagioni)
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4 milioni da altri Paesi africani
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I cinesi, come sempre, stabili a 1 milione (disciplinati anche nei numeri)
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Altri 10 milioni dal resto del pianeta, dal Perù alla Mongolia
Tutti, ovviamente, cittadini italiani con diritto di voto e prontezza civica, impegnati a eleggere i futuri eredi di Fratoianni, Bonelli, Schlein e dei tanti Conti, grandi e piccoli.
Nel frattempo, tra una riforma e l’altra, ci saranno nuove festività ibride: il Ramadan con pausa caffè alle 11, la comunione il venerdì e la domenica per par condicio, e il dibattito parlamentare sull’abolizione del preservativo sarà seguito in prima serata su Rai Politica 8.
E per i nostalgici della prima Repubblica: niente paura! Le meretrici saranno dichiarate “bene comune” e il loro servizio inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 3.0.
Per verificare lo stato dell’integrazione, fate un salto ai giardini di Campo di Marte: tra chi gioca a carte, chi vende calzini e chi aspetta il Welfare, troverete sempre qualcuno pronto a salutarvi con un diplomatico e rassicurante:
“Buongiorno, buongiorno.”