La risposta del vicesindaco Lucia Tanti alla mia interrogazione consiliare sul servizio mensa scolastica non può che lasciarmi insoddisfatto. Ho posto due questioni precise: se il Comune intenda riportare in house la refezione scolastica alla scadenza dell’attuale appalto nel 2027 e se intenda consentire ai bambini di consumare a scuola un pasto preparato a casa.
Negli ultimi anni non sono mancate segnalazioni da parte delle famiglie riguardo alla qualità e quantità del cibo, alla scarsa varietà dei menù (con difficoltà ad avere anche opzioni semplici come la pasta in bianco), e all’aumento dei costi. Un disagio ancora più sentito dalle famiglie con difficoltà economiche, che spesso si trovano a pagare per un servizio ritenuto inadeguato.
Dalla risposta ricevuta emerge la volontà dell’amministrazione di non modificare il modello attuale, proseguendo con l’affidamento a terzi tramite bando. Viene inoltre respinta l’ipotesi del pasto portato da casa, definito come una potenziale minaccia al valore educativo del momento del pranzo, con il rischio – secondo l’amministrazione – che nelle scuole arrivino merendine e junk food.
Infine, viene citato un indice di gradimento del 71%, che però ritengo poco rappresentativo: i rilevamenti si basano su questionari distribuiti saltuariamente e non su una raccolta sistematica e continua dei dati.
Per questo motivo, ho deciso di avviare un sondaggio diretto con le famiglie sul mio canale Telegram t.me/MicheleMenchettiArezzo per raccogliere in modo trasparente e partecipato il loro punto di vista sulla mensa scolastica. Fidarsi è bene, ma ascoltare direttamente i cittadini è meglio.”