All’inizio di questo mese si è svolta a Vienna la sessione annuale della Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti.
Durante questo incontro internazionale è emersa con forza la complessità della lotta al narcotraffico, evidenziando la stretta connessione tra i cartelli della droga, la criminalità finanziaria e le nuove tecnologie.
Sono numerosi i metodi utilizzati per il riciclaggio dei proventi illeciti: dalla creazione di società fittizie in diverse giurisdizioni agli investimenti immobiliari su scala globale, dall’acquisto massiccio di oro (fino a 40 chilogrammi al mese) al trasferimento di denaro attraverso reti di intermediari fidati, evitando i tradizionali circuiti bancari tracciabili.
Il narcotraffico moderno si è evoluto: le organizzazioni criminali non si limitano più ai mercati illeciti, ma hanno stretto legami con interi settori della finanza legale, sia a livello nazionale che internazionale. Questa convergenza ha dato vita a un sistema pericoloso che intreccia crimine organizzato e criminalità economico-finanziaria.
La rivoluzione digitale ha un ruolo sempre più rilevante, favorendo la nascita di mercati paralleli della droga. Oltre al commercio tradizionale di sostanze stupefacenti, si sono sviluppate piattaforme nel cosiddetto “dark web”, dove venditori e acquirenti effettuano transazioni in criptovalute, aggirando gli intermediari bancari e sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Purtroppo, il traffico di droga continua a crescere: a livello globale si registra un aumento nella produzione, distribuzione e consumo di stupefacenti. Parallelamente, anche le quantità sequestrate sono in aumento, ma ciò non impedisce la proliferazione di cartelli criminali sempre più influenti nel commercio internazionale. La lotta al narcotraffico appare quindi sempre più complessa e sbilanciata.
I rappresentanti dei vari governi presenti a questo incontro annuale hanno promesso di intensificare gli sforzi per contrastare questa minaccia globale, ma la sfida resta ardua e piena di ostacoli.
Sarà per la triste connessione “tra i cartelli della droga, la criminalità, la finanziaria e le nuove tecnologie”, che è ormai troppo difficile, trovare un adolescente o un giovane, che non abbia mai provato a farsi con qualche droga?