Oggi, 27 Novembre 2024, il direttore dell’ASL Toscana Sud Est, Antonio D’Urso ha tenuto una conferenza stampa presso il Forum Risk management per salutare la cittadinanza in vista del suo trasferimento nella provincia autonoma di Trento in veste di direttore generale dell’Assessorato Salute e Politiche Sociali.
Antonio D’Urso, in questa conferenza ha tenuto a ripercorrere le varie tappe della sua vita, iniziando dal suo percorso clinico fino all’arrivo al San Donato di Arezzo, nel ripercorrere queste tappe ha fatto riferimento al fatto che nella sua lunga carriera professionale gli mancasse l’ambito regionale e questo è stato uno dei motivi che lo ha spinto ad accettare l’incarico offertogli dalla provincia di Trento; queste le parole del direttore: «Voglio vedere la realtà da questo osservatorio, più politico, come mi diceva ieri Vasco (Giannotti) nella vita professionale nostra siamo sul mercato, siamo dei calciatori […] io vado a vedere con passione un pezzo di realtà che fino ad ora ho sempre visto dall’altra parte del tavolo »
Riguardo al lavoro fatto all’interno dell’Asl Toscana Sud Est, ha tenuto sottolineare che quasi tutte le posizioni di direttore di struttura sono state ricoperte con professionalità, soffermandosi sull’aspetto umano, caratteristica che, il direttore, ha rafforzato in questa esperienza: «La qualità e la quantità delle prestazioni sono aumentate, ho cercato di affrontare ogni sfida con spirito di squadra e con una mentalità costruttiva, coinvolgendo i colleghi e le colleghe non solo dal punto di vista tecnico, ma anche umano. Credo che questo approccio abbia fatto la differenza ».
Successivamente il direttore ha voluto esaltare il sistema sanitario Toscano che « è tra i migliori d’Italia […]. La Toscana eccelle negli indicatori di esito, pur mantenendo un uso efficiente delle risorse. Questo è un punto di forza che non va dato per scontato»
Infine il direttore non ha lasciato un testimone al futuro direttore sanitario, ha solo affermato che: «La direzione di un’azienda è fatta da tecnica ma anche da sensazioni […] la cosa che potrei dire al mio collega, in termini di quello che trova è un’azienda solida e robusta e che deve tentare di valorizzare potenzialità che questo sistema ha, connettendosi alla realtà, questa non è una realtà sanitaria che può essere gestita con scarpe eleganti e con giacca e cravatta sempre, qualche volta bisogna avere scarpe da ginnastica e tuta sporca», concludendo poi con un messaggio agli ascoltatori: «Se posso lasciare un messaggio, vi invito a custodire e valorizzare questo patrimonio. Tenetevi stretta questa sanità».