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San Francesco e la cacciata dei demoni da Arezzo: un miracolo tra guerra civile e rinascita

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Nei primi anni del 1200, precisamente nel 1215, ad Arezzo il podestà era un membro della famiglia Bostoli, guelfa per appartenenza, che più tardi si rifugiò a Firenze.
Un Bostoli compare anche dopo la battaglia di Campaldino, durante l’assedio di Arezzo e nel rapimento del figlio di Ippolifa degli Azzi.

In quel periodo sorse un aspro conflitto tra il vescovo e il podestà.
Dopo la caduta del dominio romano e le invasioni longobarde, l’unico potere riconosciuto era quello dei vescovi.
La diocesi di Arezzo, vasta e influente, divenne il fulcro per la costruzione di un centro di potere politico, culturale e religioso al Pionta, dove in seguito fu edificato il Duomo.
Già nei primi secoli del Cristianesimo, i fedeli si riunivano e si rifugiavano nelle catacombe di questa zona.

Una bolla papale di Innocenzo III del 1203 autorizzò il vescovo Amedeo a trasferire la sede vescovile all’interno delle mura cittadine, poiché il Pionta era stato più volte saccheggiato.

La città di Arezzo si trovava dunque in una situazione di quasi guerra civile, tra plebei, nobili, il vescovo e il podestà, tutti in conflitto tra loro.
San Francesco, che conosceva bene questi luoghi, intervenne quando il vescovo tolse il Castello di Capolona e quello di Rondine al Comune, donandoli rispettivamente all’Abate del luogo e agli Ubertini.
La città era nel caos, con disordini e ruberie che rischiavano di portarla alla rovina.

San Francesco, ospite al Pionta, chiamò frate Silvestro, uomo umile e pio, e gli ordinò di andare alla porta delle mura per chiedere a Dio di scacciare i demoni dalla città.
Poco dopo, Arezzo ritrovò la pace e iniziò un nuovo periodo di espansione economica, militare e finanziaria che durò fino al secolo successivo.

La cacciata dei demoni è raffigurata da artisti come Giotto, Gozzoli e Margaritone, e l’insediamento dei francescani è testimoniato in una lettera di Gregorio IX al vescovo Martino (1232), in cui si richiede di donare ai francescani un luogo vicino al Pionta, sul Monte del Sole, noto come Maccagnolo.

Ma i  “diavveli” (demoni) sono davvero andati via tutti?

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946 in via Crispi 66 al suono della prima sirena del Fabbricone, elementari a Santa'Agnese, scuola di vita e di battaglie, poi dopo le medie il classico e studi di medicina e giurisprundenza tutti gli esami di quest'ultima dati..., cal- ciatore dilettante, fondatore Tuscar Canaglia, sciatore agonistica, e presidente Fisi provinciale, Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor carte di credito, ideatore 3/F card reg. Siae sez. Olaf n°1699 del 13 /4/ 2000 titolo "Global System", agricoltore, pensionato...

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