In epoca etrusca, le cure mediche venivano somministrate a domicilio o nei laboratori specializzati di coloro che esercitavano attività odontoiatriche, chirurgiche e di alchimia medica, con supporto post-traumatico, come i falegnami che si occupavano delle tipiche steccature.
Con l’espansione romana, ogni castrum doveva avere il proprio “valetudinarium” (luogo per la buona salute).
Ad Arezzo, l’insediamento militare si trovava sotto l’attuale Piazza San Giusto e Via Rodi, zone che, con la costruzione della paratia (la Parata), diedero il nome al Castro, che forniva acqua per le naumachie dell’anfiteatro.
Nel Medioevo, con la costruzione del Duomo del Pionta e della scuola che anticipò la seconda università europea (1215), Arezzo vide la nascita di un ospedale nelle vicinanze del Pionta.
Inoltre, nel 1232, Papa Gregorio IX incaricò il Vescovo Martino di risolvere una disputa tra i frati francescani, che, dopo aver pacificato la città, cercavano un luogo per il loro insediamento.
Il primo sito fu probabilmente il Monte del Sole, oggi conosciuto come Maccagnolo, vicino allo “Spedale”, dove i frati si dedicavano all’assistenza dei malati.
Le pestilenze del XV e XVI secolo portarono alla costruzione del Lazzaretto, oggi San Lazzaro. Successivamente, l’Ospedale di Santa Maria sorse tra Via Garibaldi e Via Roma, nelle vicinanze della Fonte Veneziana, dove oggi si trova il Tribunale.
Infine, l’ospedale tornò nelle vicinanze del Pionta, consolidando la sua posizione nella storia della città.