Oggi partecipo ad un evento scientifico durante il quale parlerò del vitale rapporto tra movimento e metabolismo, tra movimento e intestino.
La chiave del mio intervento sarà l’ossigeno, considerato come il principale nutriente del corpo umano.
Molte persone sono “candele spente” per riduzione dell’ossigeno nel loro organismo.
Una candela dentro un contenitore si spegne quando finisce l’ossigeno.
Conosco e visito persone che non sanno respirare.
Realizzano piccoli movimenti respiratori che impediscono una buona introduzione di ossigeno.
Per conoscere la domanda personale di ossigeno si può eseguire questo calcolo: 3.5 ml x kg peso corporeo x 1 minuto.
Facendo il calcolo si ottiene che una donna e un uomo adulto hanno una domanda di ossigeno attorno a 300 litri in 24 ore.
Esiste il rischio di non raggiungere questo volume e così possono scattare disfuzioni in vari organi corporei.
Avere una glicemia elevata con un valore alto di emoglobina glicata e’ una condizione che priva l’ossigeno in tutto l’organismo.
Ma nel mio intervento oltre a presentare il rapporto tra il movimento aerobico e la riduzione dell’ eccesso di grasso corporeo, mi fermerò a parlare di ossigeno nell’intestino.
La carenza di ossigeno intestinale può far sviluppare un microbiota aggressivo, dannoso per la salute.
L’ossigeno arriva sulla parete intestinale attraverso due vie: 1- sistema vascolare 2- attraverso gli alimenti, in partecolare l’acqua.
L’attività motoria aerobica condiziona il volume di ossigeno che arriva con il sangue nell’intestino, che a sua volta agisce sulla composizione qualitativa e quantitativa del microbiota intestinale.
Il movimento aerobico crea un microbiota sano ed utile.
Ma vengo all’acqua. Possiamo avere una carezza idrica, non introduciamo il giusto volume di acqua in una giornata.
Si puo’ conoscere la domanda personale di acqua mediante questo calcolo: 30 ml per ogni kg di peso corpore.
Quale acqua?
Il consumo medio di acqua minerale pro capite in Italia è pari a 0,6 litri al giorno.
In Italia, secondo le stime di Mineracqua, il consumo di acqua liscia è pari al 69%, il 17% è quello dell’acqua frizzante e il 14% sono acque effervescenti naturali.
Secondo gli ultimi dati, ogni italiano beve circa 206 litri all’anno di acqua imbottigliata.
Il consumo di acqua addizionata di anidride carbonica aumenta sempre di più.
L’intestino non vuole anidride carbonica ma ossigeno.
L’acqua è un preziosio veicolo di ossigeno nell’intestino.
Per aumentare il volume di ossigeno nell’acqua, e’ una sana scelta mettere l’acqua sempre in tavola in una brocca aperta per permettere all’ossigeno dell’aria di entrare in soluzione nell’acqua.
Tutto il mio intervento sarà registrato e potrà essere visto in rete nelle prossime settimane. Per chi vuole approfondire la nuova scienza della alimentazione può accedere
“Nutrizione Molecolare Scademy”