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lunedì, Febbraio 10, 2025
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Parlo dell’Arezzo

il gossip di Cesare Fracassi
Una partenza all'alba con il furgone di Battello, presidente dell'Arezzo, per una giornata al mare che si trasforma in un incontro decisivo con i dirigenti del calcio a Viareggio: una vendita importante, brindisi di spumante e la promessa di un futuro miglior

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La sera prima di partire con il furgone 1.100 grigio di Battello, il mi’ babbo disse che saremo andati al mare il giorno dopo.
Battello Lucioli era stato il presidente dell’Arezzo nell’anno trascorso ed era subentrato, come commissiario e presidente Bianconi Fausto, anche il mi babbo era nel consiglio,
( sic! ) tanto che non aveva un auto, e la vespina, che usava il sabato e la domenica era del fratello del suo socio.
Il furgone di Battello, era adibito al trasporto di scarpe, infatti il Lucioli aveva una fabbrica, forse tra le più importanti della Toscana, tragica fine finanziaria e di vita.

Partiamo, che non sono neanche le sei, era un luglio caldo, io e mio fratello più grande dietro con la nostra panchina di legno a due posti color grigio, anche quella, il babbo e la mamma davanti con i finestrini mezzi aperti per farci prendere un po’ di frescura, dato che tra la cabina e il vano carico avevamo una grata poco più grande di una feritoia.

Indicatore la prima colonna Leopoldina, Pieve a Maiano, Ponticino, la curva dell’Itac
( estrazione idrocarburi), Poggio Bagnoli seconda colonna Leopoldina, il Valdarno, e su per il San Donato ( il nostro Santo), i campi con ancora i covoni di manne, la curva del fratello di Bartali, Firenze con i suoi grandi viali e la Fiat prima di dirigersi verso l’autostrada.

Firenze -Mare, ora A11, con i 5 gates fino a Migliarino, dove la vegetazione dava l’odore,e il sapore di mare, Torre del Lago, la Pineta, il ponte levatoio di Viareggio, il lungo mare, arrivati, Fiumetto.
Come quando si libera i lattoni dallo stalletto scappammo a prendere aria io e il mio fratellone, eravamo andati a trovare un amico di mio padre, il Fanetti.

Dopo una mattinata di mare il mi’ babbo mi fece rivestire con pantaloncini bretelle e camicina bianca a mezze maniche e sandali con gli occhi, e noi due soli andammo a Viareggio di fronte al Principe di Piemonte, dopo poco uscirono i dirigenti dall’ Hotel, vestiti tutti con abito scuro nessuno in camicia, anzi alcuni avevano il cappello, anche il mio babbo aveva la giacca, avevano venduto Ferrario alla Lucchese per 10 milioni!!

Stapparono bottiglie di spumante al bar del Bagno, erano tutti contenti,….. l’ anno dopo arrivammo meglio!!.

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.

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