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martedì, Aprile 2, 2024
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Tutto male in piccionaia: riceviamo e pubblichiamo (video)

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Vorrei segnalare un fatto gravissimo di cui nessuno parla a sufficienza.
Si discute tanto di igienizzazione e sanificazione, ma una porzione di Saione vive in condizioni misere per colpa di una singola persona.

Io e i miei genitori viviamo da circa quattro anni al primo piano di un edificio in via Emilio Vezzosi, sopra il quale coabitano due coniugi di circa ottant’anni.

Un nostro vicino trascorre le sue giornate pasturando i piccioni e disturbando la quiete domestica anche oltre la mezzanotte con rumori fortissimi.
Abbastanza frequenti i casi di persone accidentalmente colpite da chicchi di riso o granoturco.
La suddetta persona protrae imperterrita ed indifferente le sua attività e quando qualcuno protesta va in escandescenze diventando violento.

Le minacce di morte sono sempre più frequenti (“vi rovino”, “vi uccido”) e di recente esprime sempre più l’intenzione di compiere un’azione dannosa contro di noi esibendo un punteruolo affilato con manico in legno.
Ci rivolge ingiurie di ogni tipo.

Il sottoscritto è costantemente vittima di omofobia (“finocchio di merda, ti venisse un colpo”), a mia madre le dà della “napoletana di m…” e a mio padre del “terrone farabutto”.

Più e più volte sono intervenute pattuglie della Polizia (dal 2018) a rimettere ordine nel condominio che, impassibile, non è mai intervenuto.
Segnalo la gravissima negligenza dell’Amministrazione Condominiale Condogest (riporto le testuali parole presenti in una e-mail inviata al sottoscritto il 5 gennaio 2019: “l’amministratore può arrivare a tutelare il singolo solo e soltanto all’interno di un contesto più ampio rappresentato da una pluralità di condomini – almeno due/tre”).

Le conseguenze della pasturazione sono prevedibili: presenza massiva di piccioni e feci sulla strada, ma anche sui balconi e davanzali delle case dirimpetto.
Come aveva già segnalato il Direttore di U.O Sanità animale Dr Ettore Barneschi nel Procedimento Penale n°4742/18 “la polverulenza delle feci essiccate viene ampliata a dismisura dallo sbattere delle ali dei volatili che giungono a decine combattendo per assicurarsi il cibo”.

Sono stati interpellati anche gli Assistenti Sociali per le condizioni precarie e pericolose in cui vivono i due coniugi.
Più volte ho contatto telefonicamente il nipote delvicino che, comprensibilmente, dimostra la sua impotenza e comprende la nostra situazione.

Persino il Sindaco Ghinelli ha “ordinato ai responsabili di interrompere senza indugi le pratiche di alimentazione dei volatili” .

L’Assessore Sacchetti aveva promesso dissuasori, ma di questi nemmeno l’ombra.
La LIPU si dice sgomenta poiché tali procedimenti si rivelerebbero comunque inutili, insieme alla sanificazione effettuata nel condominio e sotto casa, se i colpevoli non cessano le loro attività moleste.
A causa di questi episodi siamo stressati, provati dall’ansia e dalle continue ingiurie. Abbiamo tentato di risolvere il problema con le buone, ma nessuno ci ha ascoltati.

Francesco Cesarano

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