Ponte del 2 Giugno, ieri.
Banco di prova, anche da noi, della ripartenza turistica?
In attesa di conoscere com’è andata – dopo le misure più restrittive gravate su musei e luoghi da visitare nel circuito artistico e monumentale cittadino – intanto è appurato che:
Regione Toscana e Comune di Arezzo gareggiano nello scatenare l’amarezza, se non addirittura l’indignazione, di concittadini, molti dei quali hanno a cuore che Arezzo ritorni ad accogliere visitatori, mostrando loro i propri tesori.
Sennò, a che serve la Guida di Repubblica?
Purtroppo, però, oltre alla (inopportuna, è il minimo che si possa dire) sessione di lavori che tiene chiusa la Fortezza Medicea, sprangata al pubblico per tutta l’estate, che ancora ha da cominciare, pure ieri, ricorrenza festiva nazionale, si sono palesati altri problemi, immediatamente rimbalzati sui social network.
Una sintesi dell’ amarezza zigzagante nel web, ce la offre questo vivace scambio di vedute tra un concittadino, di quelli che reputano Arezzo “sempre bella” anche se “mezza chiusa” , nei luoghi da vedere, e l’ assessore comunale Federico Scapecchi, che sta facendo un gran lavorio volontario sui social network, per controbattere alla ridda di indignazione sulla chiusura della cittadella medicea, che avrebbe dovuto essere meglio programmata.
Ma la pecca della città da visitare mezza chiusa nei suoi luoghi di maggiore attrazione turistica, si chiama unicamente Fortezza?
Ed è il Comune l’unica amministrazione concorrente nella gara di chi causa maggiore amarezza e delusione?
No!
La Regione – sua la direzione ad Arezzo di importanti musei, come l’Archeologico Gaio Cilnio Mecenate, in via Margaritone, e dell’Arte Medievale e Moderna, di San Lorentino, ambedue nazionali ma di competenza regionale toscana – ci mette del suo e gareggia nella sfida a chi amareggia di più le aspettative di apertura dei luoghi da vedere.
Il Museo Archeologico, ad esempio, ieri è rimasto chiuso ( stessa cosa la Fortezza) ma non per un problema di ordine tecnico o legato ai protocolli di sicurezza, ma più semplicemente e banalmente, non ha aperto le porte, per il 2 Giugno, in quanto il mercoledì è giorno di chiusura, come il lunedì. Lo stesso dicasi per l’Anfiteatro romano.
Discorso a parte va fatto, invece, per l’altro museo nazionale, sotto la direzione regionale.
Il Medievale e Moderno, anch’esso chiuso in concomitanza con la festività nazionale di ieri, causa amarezza a cominciare dalla sua pagina web, in cui spicca l’avviso che il museo resta chiuso per carenza di personale, con tante scuse per il disagio ma comunica il calendario dei giorni di apertura/chiusura, con tanto di orari e di protocollo di sicurezza.
Bè, perlomeno un po’ di chiarezza, altrimenti nella gara fra Regione Toscana e Comune di Arezzo, a chi sobilla più amarezza e indignazione sui luoghi da vedere mezzi chiusi, la prima stravince, con il doping di informazioni contraddittorie, oltre che con le porte chiuse del museo.
Se non altro perché, come direbbe il buon assessore Scapecchi, indomito difensore della vocazione turistica dell’amministrazione cittadina, “dopotutto, ieri, c’erano due cose da vedere, aperte al pubblico, dentro il Palazzo comunale, ossia il Museo della Giostra e la collezione dei mezzi di comunicazione”.
E’ vero assessore, però, sa come si dice?
Si dice che con un concittadino amareggiato bisognerebbe potersi vantare di avere risolto un problema come la chiusura inopportuna della Fortezza, e non vantare di non avere cagionato problema alcuno all’opportunità di vedere altre due belle cose.