Siamo al “C’eravamo tanto amati” e a litigare sulla fine dell’amore infedele.
I coraggiosi han già fatto arrabbiare di brutto i forzisti che gridano al tradimento di Mugnai e D’Ettore.
Forza Italia reagisce ai parlamentari andati via dal partito e reagisce male, amaramente.
E serra le file.
Che non sono più tante.
Ma serra i ranghi, intanto, per scuotersi dallo sbigottimento, generato dalla notizia appresa dalla stampa.
FI neanche si sarebbe sognata, nel peggiore incubo ad occhi aperti, di perdere, in un colpo solo, il deputato del collegio e Mugnai.
“Una loro scelta personale” minimizzano, esternando sicumera, tanto da pronosticare che non cambierà niente con la loro uscita, “nessun equilibrio politico, nella rappresentanza consiliare e di governo del Comune di Arezzo e degli altri comuni in cui FI governa assieme al centro (trattino) destra” in quanto nessun consigliere, né assessore, ha scelto di seguirli, scrivono gli azzurri, in un comunicato stampa controfirmato dal coordinamento provinciale e dal gruppo consiliare.
Non è un po’ troppo presto per giurare il non avverarsi di altre conseguenze?
Lo sapranno loro che, intanto, si sfogano sulla scelta di Mugnai e D’Ettore di aderire a Coraggio Italia, abbandonando il partito di Berlusconi che – rinfacciano – “li ha candidati e ha permesso loro di sedere in Parlamento”.
E i toni si fanno esacerbati ancora di più nel definire la scelta dei due parlamentari transfughi “incomprensibile, vissuta come un vero e proprio tradimento della fiducia riposta in loro”.
E se anche scrivono tradimento tra virgolette, si legge lo stesso tradimento.
Infine, il coordinamento provinciale, guidato da Bernando Mennini, annuncia una riunione di tutti gli iscritti e gli eletti in Forza Italia.
Sarà proiettato il film “C’eravano tanto amati?” o “L’amore infedele”?
No, dai, per discutere delle prossime scadenze elettorali.
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