Ladri in trasferta in Lombardia dalla Campania beccati in autostrada dalla polizia
Ieri pomeriggio la Polizia Stradale di Arezzo ha intercettato sull’Autostrada del Sole, nei pressi del casello di ingresso in città, tre napoletani di ritorno dalla Lombardia, dopo una serie di furti di materiale elettrico e da giardinaggio effettuati ai danni di due megastore della catena Bricoman.Continua a leggere
Erano circa le 15.30 quando una pattuglia della Sottosezione di Battifolle ha fermato per un controllo una Volkswagen Passat SW con targa italiana e con tre persone a bordo, un 50enne e due 30enni.
Dai primi accertamenti è emerso che erano vecchie conoscenze delle forze dell’odine, ladri professionisti, e che il conducente guidava l’auto sebbene gli fosse stata revocata la patente da oltre 8 anni.
A quel punto i poliziotti hanno voluto perquisire anche la capiente station wagon su cui stavano viaggiando e nel portabagagli hanno trovato diversi scatoloni contenenti materiale elettrico e da giardinaggio di varia natura, per un valore di oltre 3.000 euro.
I tre non sono stati in grado di dare spiegazioni e, messi alle strette dagli investigatori, hanno dovuto ammettere di averli rubati nei giorni precedenti presso due negozi della nota catena Bricoman, uno della provincia di Varese ed uno di quella di Monza-Brianza.
Hanno anche confessato di essere partiti da Napoli, tutti insieme, il primo febbraio, proprio con l’obiettivo di andare a rubare all’interno dei grandi centri commerciali della Lombardia per poi tornare a casa a piazzare la merce trafugata.
Virus: al san Donato tre degenti con le varianti brasiliana e inglese
L’ Asl Tse ha inviato al laboratorio di Siena alcuni tamponi che ha valutato necessari di ulteriori accertamenti.
I referti hanno evidenziato un caso di variante brasiliana e uno di variante inglese.
In fase di approfondimento un terzo caso che potrebbe essere ascritto alla variante brasiliana.Continua a leggere
I tre casi sono adesso nella degenza Covid del San Donato.
Uno è della zona aretina ed ha avuto contatti di lavoro con l’Umbria e gli altri risiedono in località limitrofe alla stessa Umbria.
Per tutti sono state attivate le procedure di tracciamento dei loro contatti che sono ancora più severi e più stringenti come da circolare ministeriale sulle varianti Covid.
Virus, il bollettino: + 53 nuovi casi nella provincia di Arezzo, 13 nel comune. Un decesso al San Donato Periodo di riferimento: dalle ore 14 del 9 febbraio 2021 alle ore 14 del 10 Febbraio 2021 Il numero di nuovi casi positivi è di 53 nella provincia di Arezzo e per i quali sono stati effettuati 744 tamponi.
Le persone positive in carico sono 898. Continua a leggere
Si registrano 37 guarigioni e un decesso.
Nuovi casi per Comune della provincia di Arezzo
Comune
Nuovi casi
Anghiari
1
Arezzo
13
Cavriglia
1
Chiusi Della Verna
1
Civitella In Val Di Chiana
1
Cortona
6
Foiano Della Chiana
3
Laterina Pergine Valdarno
1
Loro Ciuffenna
1
Marciano Della Chiana
1
Monte San Savino
2
Montevarchi
3
Pieve Santo Stefano
3
Pratovecchio-Stia
1
San Giovanni Valdarno
7
Sansepolcro
6
Subbiano
1
Terranuova Bracciolini
1
Ricoveri
Posti letto occupati
Degenza Covid San Donato Arezzo
63
TI San Donato Arezzo
7
Ulteriori informazioni
Numero di tamponi effettuati
Provincia di Arezzo
744
Persone Positive in carico
Provincia di Arezzo
898
Di cui a domicilio
Provincia di Arezzo
647
Numero di persone contatti stretti in quarantena
Provincia di Arezzo
2317
Guariti
Provincia di Arezzo
37
Persone Decedute
Ospedale San Donato Arezzo
Donna 84 anni deceduta il 9 febbraio 2021
Falsi operatori, l’associazione Federconsumatori mette in guardia: “attenzione alle truffe” Come previsto.
Con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore del Mercato Libero
(salvo proroghe Primo Gennaio 2022) si fa sempre più pressante l’attività di alcuni Gestori e/o di Agenzie da essi incaricate per accaparrarsi clienti che dovranno passare al cosiddetto “Mercato Libero”.Continua a leggere
E lo fanno cercando di ingannare le persone e le famiglie utilizzando in maniera falsa e senza scrupolo alcuno, il nome di Federconsumatori.
Ci stanno infatti telefonando numerosi cittadini per segnalarci e chiedere conferma se corrisponde a verità che Federconsumatori contatta con propri addetti cittadini le famiglie, per informarli che la loro bolletta Elettrica o del Gas è troppo onerosa e, di conseguenza, chiedono di poter verificare.
Si tratta di una truffa o quantomeno di tentativi di appropriarsi dei dati deli utenti per proporre contratti con altri gestori che molto spesso non portano alcun vantaggio.
Federconsumatori NON HA MAI CONTATTATO E TANTOMENO CONTATTA I CITTADINI né per presunte verifiche sui consumi energetici né per proporre verifiche sulle bollette tantomeno per suggerire presunte tariffe agevolate o convenzioni con chicchessia.
Spetta solo ai cittadini in completa autonomia e dopo essersi sincerati della correttezza di coloro che li contattano, (i quali devono fornire i documenti necessari ad individuare: per conto di chi operano; il nome e cognome oppure un codice o un numero identificativo) a cui spetta decidere se accettare o meno le condizioni proposte ed eventualmente cambiare gestore.
Sappiate comunque che tutti coloro che si presentano o telefonano millantando di agire in nome di Federconsumatori sono truffatori.
Invitiamo i cittadini a stare in guardia e non consegnare né dati bancari né dati personali e tanto meno dati relativi alle utenze (luce e gas) a persone che si qualificano come nostri incaricati.
La nostra Associazione non ha alcuna possibilità di accesso ai dati relativi agli utenti e, di conseguenza, non può conoscere i consumi di chicchessia.
Invitiamo pertanto i cittadini a farsi dare sempre le generalità o un identificativo da parte della persona dalla quale vengono contattati.
Se il contatto avviene a nome di Federconsumatori vi invitiamo a segnalarlo immediatamente anche per telefono (345 68631297).
Provvederemo a sporgere immediata denuncia alla Procura della Repubblica a tutela dei cittadini e del buon nome dell’Associazione.Federconsumatori Arezzo
Whiskey e Carolina: di nuovo insieme
All’inizio era cauto.
Preoccupato dall’essere in un ambiente nuovo con tutte le persone vestite in modo strano.
Perfino lui era stato vestito in modo strano con un altrettanto bizzarro lenzuolo.
Lo hanno avvicinato al letto e i dubbi non si sono dissolti di fronte alla donna che indossava una maschera total face trasparente.
Ma quando questo le è stata tolta, Whiskey ha riconosciuto la sua amica.
La sua padrona, direbbe un altro cane, che non rivedeva da dieci giorni. Continua a leggere
Le ha leccato il viso dimostrandole tutto l’amore di cui è capace.
Poi si è “ritirato” in fondo al tetto, quasi a guardia della sua amica.
Alla fine lo hanno ripreso e riportato fuori dalla degenza Covid di pneumologia del San Donato.
Adesso attende di poterci tornare.
Carolina ha 80 anni ed è ricoverata da 10 giorni.
A casa ci sono quattro figli che la attendono: Silvia, Tina, Sestilio e Marco.
Ma non sono i soli.
Ci sono anche 2 gatti, il pappagallo Chicco e Whiskey, un barboncino nano bianco di 6 anni.
“Per la mamma è il quinto figlio.
Lei ama tutti gli animali ma con lui ha un rapporto simbiotico.
Se esce da sola per fare la spesa, Whiskey si mette a piangere.
Adesso sta con me ma i primi tre giorni non ha né mangiato né dormito”.
Carolina vive in un piccolo paese del Casentino.
“E’ una donna gentile e amata da tutti.
Quando fa un dolce ne fa dieci per tutti i vicini”.
Adesso Whiskey vuol tornare in ospedale. “la mamma mi ha raccomandato di non portarlo tutti i giorni perché – secondo lei – sarebbe troppo faticoso per lui”. Silvia Peruzzi è la psicologa Asl che segue gli incontri tra i pazienti e i loro parenti.
Adesso anche con i loro animali. “Lo ammetto: ci siamo messi tutti a piangere.
Gli occhi della signora si sono illuminati ed è stato come se una luce avesse squarciato per un attimo l’oscurità del Covid”.
Il barboncino è entrato in ospedale seguendo la strada dell’apertura dei reparti, in massima sicurezza e su appuntamento, ai parenti.
“Avevo parlato con le figlie – continua Peruzzi – e mi avevano descritto la passione della mamma per gli animali.
Le ho chiesto di inviarmi le foto del cane e, su un tablet, le ho fatte vedere alla signora Carolina.
La reazione emotiva è stata fortissima e ne ho parlato con la caposala”.
Emanuela Caneschi non ha avuto dubbi: “mi sono chiesta perché solo la foto e perché non consentirle di incontrare il suo cane.
Abbiamo parlato con il Direttore del reparto, Raffaele Scala e poi ci siamo messi d’accordo con le figlie.
Una di loro ha portato Whiskey.
Noi lo abbiamo avvolto nella tela di copertura dell’ecografo e l’abbiamo portato al letto della paziente.
Lei, quando lo ha visto, ha detto: amore, vieni qui”.
Raffaele Scala è il Direttore di pneumologia: “sulla pet therapy c’è una vasta letteratura e sono indubbi i vantaggi psicologici e clinici.
La signora sta affrontando una forma grave di polmonite da Covid e ci è apparso evidente che non solo la visita dei familiari ma anche del cane al quale è particolarmente affezionata potesse rappresentare un sollievo rispetto al costante e faticoso pensiero della malattia.
Non avevamo mai sperimentato l’ingresso di un cane nella degenza Covid ma con l’assicurazione della sua docilità da parte dei parenti della paziente, lo abbiamo imbracato con un dispositivo di protezione e portato al letto della signora”.
“Un gesto “anarchico” ma condivisibile – ha commentato il Direttore generale della Asl Tse, Antonio D’Urso.
Conosco e condivido l’amore delle persone verso i loro animali. Ma posso anche immaginare le condizioni, quasi di reclusione, dei pazienti Covid. E allora i nostri operatori hanno fatto bene a sperimentare nelle degenze Covid una terapia già presente in altre situazioni.
La priorità, alla fine, rimane sempre una: il benessere del paziente.
E se in questo caso si chiama Whiskey ed ha le sembianze di un barboncino bianco, benvenuto al San Donato”.
Droga a domicilio: 10 chili di erba nascosti nelle fodere dei cuscini, due arresti Dieci chili di marijuana spediti in un pacco ad Arezzo sono stati sequestrati dai carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia nel corso di un ordinario servizio di controllo del territorio.
Nel primo pomeriggio di ieri, in via Amendola, i militari hanno fermato un’autovettura di grossa cilindrata i cui due occupanti, 30enni romeni senza precedenti di polizia, si sono mostrati da subito estremamente nervosi.
Durante il controllo hanno tentato di distogliere l’attenzione da un pacco sigillato, con le indicazioni di spedizione che riportavano come destinatario uno dei due, all’interno del bagagliaio.Continua a leggere
I carabinieri hanno così proceduto all’apertura del plico che conteneva, ad un primo controllo, solamente alcuni cuscini foderati.
Alla successiva e più approfondita ispezione, aperte le fodere dei cuscini, al loro interno sono state trovate buste sottovuoto contenenti marijuana.
L’attività investigativa è proseguita con la perquisizione domiciliare nelle abitazioni dei due dove sono stati rinvenuti un’ulteriore confezione di marijuana, alcune dosi di cocaina e materiale per il taglio delle sostanze.
Complessivamente, sono stati sequestrati 10 kg di marijuana ed alcuni grammi di cocaina.
Un illecito commercio di droga quindi che avrebbe potuto fruttare, sulle piazze cittadine di spaccio, oltre 80 mila euro.
L’espediente del pacco inviato tramite corriere, di fatto, avrebbe dovuto azzerare il rischio di controlli durante il tragitto fino al destinatario.
In relazione al quantitativo, si ritiene che i fermati fossero i fornitori di droga di centinaia di assuntori aretini.
I due sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e condotti, su disposizione dell’A.G., presso la Casa circondariale di Arezzo.
Raggiri on line: tre denunce
I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno inferto un ennesimo colpo a quella che è ormai diventata una piaga, le truffe online.
L’interazione a distanza, sfortunatamente, pare rendere più spregiudicati i malintenzionati, oltre che più vulnerabili le vittime.
In questi giorni sono state portate a compimento due indagini lampo da parte dei Carabinieri in servizio alla Stazione di Loro Ciuffenna e a quella di Bucine.Continua a leggere
Nel primo episodio, si è concretizzato il tristemente “classico” modus operandi la pubblicazione di un inserto su una piattaforma digitale di vendite online, proponendo una consolle di videogiochi, a un prezzo particolarmente vantaggioso.
Una volta ricevuta la manifestazione d’interesse, al malcapitato di turno è stato richiesto un pagamento anticipato, salvo poi trovarsi di fronte alla solita brutta sorpresa: la merce viene mai consegnata.
Stavolta però è andata male ai truffatori, due soggetti originari del brindisino, smascherati e deferiti all’Autorità Giudiziaria dai Carabinieri della Stazione di Loro Ciuffenna.
I Carabinieri di Bucine, invece, hanno fatto luce su una truffa nata attraverso una chat, dove una donna ha conosciuto un uomo e giorno dopo giorno, ha allacciato quello che sembrava essere un rapporto di fiducia e di amicizia.
Proprio di questa fiducia e di questa amicizia, evidentemente a senso unico, l’uomo, con svariati precedenti di polizia alle spalle, ha inventato raccontandole alla donna delle disgrazie e delle sopravvenute esigenze economiche, inducendola così alla compassione.
Col passare dei mesi, i Carabinieri hanno accertato che la donna è stata indotta a consegnare al truffatore svariate migliaia di euro.
Finché, una volta realizzato di essere stata raggirata, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri.
Anche in questo caso, gli accertamenti elettronici e bancari hanno portato all’identificazione del malfattore, ed al suo deferimento in stato di libertà alla Procura di Arezzo.
LE NOTIZIE “fuori dal mondo”
Non sono un gatto Un video di un’udienza processuale statunitense tenuta in videoconferenza è diventato virale, perché uno degli avvocati partecipanti ha tenuto attivato un filtro che lo mostrava come un gatto.
“Ci sono, non sono un gatto” dice a un certo punto l’avvocato proponendo di andare avanti comunque. “Lo vedo” risponde il giudice.
A quanto pare era il computer della sua assistente, che alla fine è riuscita a togliere il filtro e far tornare tutto alla normalità.
Il giorno in cui il Parlamento andaluso non ce la faceva a smettere di ridere
La sera, del novembre 1994, coloro che parteciparono al dibattito sul bilancio nel parlamento andaluso non ce la fecero a smetterla di ridere, e quel momento periodicamente ritorna virale.
L’ultima volta è stato con un tweet della scorsa settimana. Continua a leggere
La scintilla di quella risata è nata dall’allora segretaria del tavolo del Parlamento, Hortensia Gutiérrez del Álamo, una sessione si era prolungata in un intenso dibattito sui bilanci della comunità che andava per le lunghe, così al momento della votazione, dovette leggere per la terza volta, uno per uno, i nomi dei 109 deputati in modo che potessero comunicare il loro voto.
Tutti dovevano alzarsi per votare, la seduta era iniziata alle quattro del pomeriggio e l’orologio segnava già l’1.30 del mattino.
Dato che era tardi, Gutiérrez del Álamo, doveva chiamare velocemente e vedendo le persone che si alzavano e si sedevano rapidamente, dal suo punto di vista la situazione divenne comica così iniziò a ridere senza riuscire più a smettere, contagiando anche gli altri politici.
Il presidente della camera fu costretto a sospendere la seduta per alcuni minuti. Leggi tutto l’articolo
I disagi dei “poveri” condomini di 432 Park Avenue
Un’inchiesta del New York Times racconta come si vive davvero a 423 Park Avenue, uno degli indirizzi più ricchi del mondo.
Dopo aver raccolto le testimonianze degli ingegneri e dei residenti ne viene fuori una situazione da incubo.Continua a leggere
Progettato dall’ architetto uruguaiano Rafael Viñoly, 432 Park Avenue il grattacielo di 96 piani e 425,5 metri di altezza, è considerato il più alto edificio residenziale al mondo, record di altezza, destinato a essere battuto
I residenti di 432 Park Avenue, miliardari danarosi, cinesi, russi, arabi e di altre parti del mondo segnalano continui disservizi e problemi strutturali: allagamenti, guasti agli ascensori, scricchiolii delle pareti e sibili provenienti dalle trombe delle scale del fabbricato.
Lo scrive il New York Times, quasi tutti gli appartamenti di 432 Park Avenue sono stati venduti da tempo.
L’attico al 96esimo piano, fu venduto nel 2016 a una società dell’imprenditore immobiliare saudita Fawaz Alhokair per circa 73 milioni di euro.
Nel 2018 Jennifer Lopez e Alexander Rodriguez acquistarono un appartamento da 370 metri quadrati, per poi rivenderlo un anno dopo.
Sarina Abramovich, una delle prime residenti, ex imprenditrice del settore petrolchimico insieme a suo marito Mikhail, acquistarono nel 2016 per circa 14 milioni di euro un appartamento da 325 metri, e racconta al New York Times che già da allora ci sono stati diversi allagamenti, il primo dei quali provocò 415 mila euro di danni a causa da una giunzione difettosa di un tubo dell’acqua ad alta pressione al 60esimo piano.
Pochi giorni dopo un diverso guasto all’impianto al 74esimo piano causò un allagamento che raggiunse anche la tromba degli ascensori, mettendone fuori servizio due su quattro per settimane.
Un altro problema di 432 Park Avenu, si verifica in caso di forti raffiche di vento.
Ad altezze molto elevate, l’oscillazione della struttura e il vento che passa attraverso le cavità possono provocare movimenti dei cavi degli ascensori sufficienti a provocarne l’arresto, come avvenuto a un residente rimasto intrappolato per un’ora e 25 minuti nel 2019.
Negli appartamenti risuonano spesso inquietanti scricchiolii e gemiti, e da qualche parte nell’edificio esiste uno scivolo della spazzatura “che suona come una bomba” quando viene usato.
Insomma il condominio dei miliardari pare si sia trasformato in un tormento.
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